Foto ANSA

È scontro. Dopo una nota della neo nata associazione Più Sardegna che si è allontanata e dissociata dalle iniziative dei due portavoce della vertenza, Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi replicano definendosi “due ‘pastori’ ormai evidentemente scomodi”.

“Noi – contrattaccano – vogliamo continuare a fare i pastori quelli veri e non i burattini e i tira piedi di assessori e politici, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e nessuno è padrone di decidere quando e come tappare la bocca ai pastori liberi”.

Nenneddu Sanna afferma che la nota di Più Sardegna “sia frutto del mio attacco all’assessore Murgia molto vicina all’associazione: abbiamo sempre fatto le cose non da soli ma con il consiglio di tantissimi nostri colleghi con il solo obbiettivo di riportare dignità al nostro lavoro”.

“Mai e poi mai abbiamo preteso di rappresentare tutti i pastori della Sardegna, ma ci teniamo a precisare che nemmeno l’associazione Più Sardegna rappresenta tutti i pastori, in quanto rappresenta solo i loro iscritti e per questi deve parlare – osservano Sanna e Falchi – Riteniamo questo comunicato privo di ogni senso logico”.

“Il nostro intento era ed è di cercare di invertire la rotta e far scaturire da quella protesta di febbraio le regole certe per il prossimo futuro e non i soliti contentini dei vari politici di turno, che hanno il solo scopo di tenersi ben salda la poltrona – sottolineano i due portavoce – Fino ad oggi non ci siamo mai permessi di attaccare l’associazione Più Sardegna e nessun movimento, visto e considerato che non siamo ‘autoproclamati’, come sostengono loro, ma riconosciuti da quei pastori che a febbraio hanno buttato il loro latte stufi di associazioni, movimenti e politici inutili”.

I comitati difendono i portavoce:

I comitati dei pastori senza bandiera che si riconoscono nel movimento che ha ispirato la protesta di febbraio confermano la fiducia nei due portavoce, Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi, “sfiduciati” dall’associazione di allevatori Più Sardegna: “Non ci piacciono le guerre tra pastori soprattutto se mirate a proteggere poltrone”.

“I colleghi Sanna e Falchi non sono i leader di un movimento ma sono stati indicati come portavoce, all’unanimità, in assemblee dove erano presenti fisicamente più di mille pastori con tantissimi altri cha hanno partecipato tramite i social – spiegano – Non siamo abituati a contare tessere e deleghe perché abbiamo scelto sin dall’inizio di rappresentare noi stessi a prescindere dalle associazioni alle quali spesso per ragioni legate al disbrigo di pratiche ci siamo associati. Ma se proprio vogliamo contarci possiamo partire dalle denunce che abbiamo ricevuto: ad oggi sono circa mille e pare che altre siano in arrivo”.

“Evidentemente Più Sardegna ha fatto un’altra scelta quella di aggiungersi alle già numerose sigle. Non contiamo le tessere ma siamo una parte importante dei pastori che hanno voluto dire basta ai contributi a pioggia che vengono poi incassati di fatto dai trasformatori che da sempre dopo un intervento pubblico scatenano una crisi e abbassano il prezzo del latte incassando di fatto i danari che vengono solo formalmente dati agli allevatori. La nostra contrarietà rispetto all’assessora Murgia è legata non a ragioni politiche o personali ma alla inconcludenza delle politiche attuate dall’assessorato – osservano i comitati e aggiungono, in merito alla vertenza – conguaglio non è stato ancora calcolato e ribadiamo la nostra richiesta del tavolo che lo deve stabilire, anche se siamo consapevoli che non ci sono le condizioni per arrivare all’euro auspicato visto il ritardo dell’uscita del bando indigenti”.