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“Totale insoddisfazione”. È questa l’opinione solenne espressa dal segretario generale della Cisl sarda Gavino Carta, in merito al progetto Matrìca e sulla chimica verde di Porto Torres, dopo un incontro avuto oggi con l’assessora regionale all’industria Anita Pili.

“Vogliamo capire quanto e cosa degli accordi firmati nel 2011 in realtà si potrà realizzare”, aveva dichiarato l’assessora dell’Industria, Anita Pili, a proposito del protocollo d’intesa firmato nove anni fa tra Regione, Eni e Novamont, sulle iniziative di reindustrializzazione nell’area dell’ex petrolchimico di Porto Torres.

“Ci aspettiamo la piena realizzazione degli impegni e l’immediata convocazione della cabina di regia per una condivisa valutazione dei passi necessari per mettere in atto le variazioni che saranno ritenute opportune per la realizzazione completa degli investimenti e il conseguente raggiungimento dei livelli occupativi” ribadisce Carta.

Nella sostanza è stata solo una riunione che ha rimarcato le
distanze tra le dichiarazioni aziendali sul progetto e la
visione sindacale che ha invitato azienda e Regione – spiega la
Cisl in una nota – di attivarsi presso la presidenza del
Consiglio per riprendere quel progetto e portarlo a totale
compimento.

“Non ci basta più solo il fatto che il progetto è stato modificato perché comunque cambiano gli scenari economici industriali. Il progetto va portato a compimento utilizzando le risorse che erano state messe a disposizione ma che oggi sono state rimodulate unilateralmente dall’azienda”, ha dichiarato Luca Velluto, segretario Femca Cisl di Sassari.
“Il nostro territorio attende da troppo tempo il rispetto degli accordi e la completa attuazione degli impegni sino ad ora delusi – ha proseguito Pier Luigi Ledda, segretario generale Cisl di Sassari – il nostro territorio si trova in una situazione disastrosa. Perciò non possiamo più permetterci, e non siamo assolutamente disponibili, ad assistere a ulteriori dilazioni”.