Parola in codice per la droga: “panini”. Salvatore Urigu e il nipote Gian Manuel Pau quando dovevano commissionare lo stupefacente al titolare del chiosco Francesco Melis, finito nel mirino dei militari dell’Arma, gli ordinavano dei panini che poi lui consegnava anche in orario di lavoro, quindi sotto gli occhi inconsapevoli dei clienti dell’attività.

La droga veniva celata in ogni modo possibile, dentro la cella frigorifera, infilato sul tetto con una calamita, all’interno di lattine di bibite, sempre attraverso l’ausilio di magneti. Le indagini dei carabinieri di Carbonia erano iniziate nell’aprile del 2018, quando avevano cominciato a seguire gli spostamenti di alcuni narcotrafficanti del Sulcis, scoprendo così che si rifornivano nella rivendita di panini posteggiato in viale Bonaria, proprio al centro del capoluogo sardo.

Quasi un anno fa, il 27 gennaio del 2018, venne arrestato Fabio Cadeddu, bloccato dopo l’acquisto di 50 grammi di cocaina. Dalle indagini è emerso che il chiosco vendeva sino a 50 grammi di cocaina a settimana, con un giro d’affari di oltre 30mila euro al mese.

Gli indagati sono accusati di concorso in traffico di droga e due di loro anche di tentata estorsione in quanto avrebbero minacciato e picchiato un altro indagato per ottenere il pagamento arretrato di una partita di cocaina.

Carbonia, in corso operazione antidroga dei carabinieri, eseguiti tre ordini di arresto