Sono ormai allo stremo i cardiopatici dell’associazione “Amici del cuore” di Lanusei che da ben 14 giorni stanno facendo lo sciopero della fame e dei farmaci salvavita. Protestano in ospedale, mettendo in serio pericolo la loro vita, per la mancata apertura del reparto di Emodinamica.

Aspettavano l’8 gennaio per la firma dell’Ats che avrebbe dato l’avvio del servizio nel presidio Santa Maria della Mercede, ma nonostante le continue rassicurazioni tutto è rimasto fermo. “La nostra salute ci sta abbandonando, siamo sfiniti – confessa il presidente dell’associazione Francesco Doneddu, 77 anni – abbandonati nel corridoio del reparto di Cardiologia senza una risposta e senza che nessuno si curi di noi. Dalla Regione silenzio assoluto, qui si è presentato solo il consigliere del Pd Salvatore Corrias, che è venuto a trovarci tre volte, e la deputata del M5s Mara Lapia, politici che però non sono al governo della Sardegna”.

“Noi – promette Doneddu – andremo avanti fino alle estreme conseguenze, sospenderemo lo sciopero solo quando il primo paziente entrerà nella sala di Emodinamica. Basta con i viaggi a Nuoro e Cagliari per essere curati”. I cardiopatici si aspettano dalle istituzioni “una presa di posizione e un impegno immediato per risolvere questo grave disservizio, affinché – spiegano – venga garantito il diritto alla salute non solo di chi sta mettendo a repentaglio la propria vita, ma per tutti i cittadini”.

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