“Quello della Regione è un grosso passo falso”. È questo il duro attacco del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, che non ha paura di pensarla in maniera diversa dal centro destra sardo e gallurese.Lo stesso Nizzi ha infatto convocato una conferenza stampa tramite la quale, senza peli sulla lingua, ha esposto le sue perplessità sulla proroga sino al 2033 delle concessioni demaniali per gli operatori balneari.

Per il sindaco di Olbia, invece, vale la norma sovraordinata, la direttiva europea Bolkestein, che impone la gara. Questa presa di posizione contraria di Nizzi ha creato non poco scompiglio politico e mediatico, ma lui non arretra.

“L’atto del direttore generale dell’assessorato degli Enti locali, Umberto Oppus, è illegittimo, inefficace e ininfluente – attacca – gli uffici comunali, per quanto mi riguarda, dovranno continuare ad applicare le previsioni comunitarie. Il resto è una presa in giro, perchè sono tutte cose infattibili”. Anche Davide Molinari, il dirigente comunale, la pensa come lui.

“Si deve stare alle leggi – riprende il primo cittadino – E non faremo atti illegittimi per prendere qualche voto”, è la stoccata rivolta a Dario Giagoni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, che ha minacciato un ‘caso Nizzi’ in vista delle elezioni comunali del 2021. “Non voglio voti comprati con atti illegittimi, in contrasto con la normativa – ribadisce – certe cose le lascio volentieri ad altri”.

Ma contro il sindaco ci sono anche alcune sigle di operatori balneari. “Consiglio agli imprenditori di farsi seguire da persone preparate – replica – che abbiano studiato e per le quali le leggi non siano usa e getta”. Sul piano operativo, invece, “ultimeremo il Pul e pubblicheremo i bandi per l’assegnazione delle concessioni”, chiarisce Nizzi, annunciando di aver già espresso la sua posizione all’assessore regionale dell’Urbanistica, Quirico Sanna, e al presidente della Regione, Christian Solinas. “Al governatore – assicura – ribadisco il mio sostegno per tutto il mandato e la mia lealtà, nonostante questo clamoroso errore”.

Concessioni stabilimenti balneari, verso proroga 15 anni