Aveva tradito il marito quarant’anni prima. Così lui, a ottobre del 2018 avrebbe ucciso la moglie di origine tedesche Brigitte Pazdernik, di 77 anni, il cui corpo è stato ritrovato in mare qualche giorno dopo la sua scomparsa. Si è quindi aperto questa mattina davanti alla Corte d’Assise di Cagliari il processo al pensionato di Narbolia (Oristano) Giovanni Perria, 78 anni, accusato di omicidio volontario.

Le prime ipotesi si basavano su un allontanamento della donna volontario finito però in tragedia. Poi la Procura aveva concentrato le attenzioni sul marito.

“Il movente – secondo l’accusa – sarebbe un tradimento della moglie di quarant’anni prima, quando la coppia era in Germania, con un fratello dell’imputato”. L’uomo era presente in aula ma per tutta l’udienza è rimasto in totale silenzio. Con lui, ma fuori dall’aula perchè testimone, anche una delle figlie (nessuna si è costituita parte civile) che sarà sentita nelle prossime udienze. All’inizio nulla faceva pensare ad un omicidio. “Il racconto di Perria sulla scomparsa della moglie era precisissimo, anche nei tempi, ma non tornava – ha spiegato – Lo abbiamo scoperto simulando la sua versione con alcuni agenti”. Ma poi, gli investigatori si sono concentrati sulla macchina del marito: una station wagon dotata di camera-car.

“L’imputato ricordava perfettamente i chilometri percorsi – ha detto il dirigente – ma abbiamo scoperto che il contachilometri era bloccato, e per noi la manomissione l’aveva fatto Perria”. In questo modo, secondo il testimone, il pensionato avrebbe potuto raggiungere la spiaggia e uccidere la moglie. “Dal serbatoio poi – ha svelato ancora il dirigente della Mobile – mancavano 7 litri di benzina, giusto quelli sufficienti per arrivare in spiaggia. Nell’auto – ha aggiunto – abbiamo anche trovato granelli di sabbia”.

Quando il corpo è stato ritrovato, l’autopsia ha scoperto che la donna era morta per annegamento. Secondo la Procura – che nel gennaio 2019 ha arrestato Perria – il pensionato ha ucciso la moglie gettandola in mare in stato di incoscienza per vendicare appunto un lontanissimo tradimento. L’uomo è detenuto nel carcere di Massama, ma il difensore ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare.