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E’ allarme inquinamento in Italia: secondo il rapporto ‘Mal’aria’ di Legambiente 5 città italiane hanno superato 18 volte solo nel primo mese del 2020 i limiti di polveri sottili Pm10. Le aree a rischio sono Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso. Non sono le uniche città a essere a rischio però: anche Napoli (16 giorni) e Roma (15) entrano nella classifica delle zone con più polveri sottili nell’ari.

L’anno appena trascorso ha visto ben 26 centri urbani sforare le soglie limite sia per le PM10 sia per l’ozono: prima in classifica Torino con 147 giornate fuorilegge (86 per il PM10 e 61 per l’ozono), seguita a ruota da Lodi e Pavia.

“Un inquinamento che minaccia la salute dei cittadini e l’ambiente. E lo smog trova nel trasporto stradale una delle principali fonti di emissioni di inquinanti atmosferici nelle aree urbane, senza dimenticare le altre sorgenti come il riscaldamento domestico, l’industria e l’agricoltura. L’ormai cronica emergenza smog – sottolinea il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – va affrontata in maniera efficace. Le deboli e sporadiche misure anti-smog, come il blocco del traffico adottato nei giorni scorsi a Roma e in diverse città della Penisola, sono solo interventi palliativi che permettono di contenere temporaneamente i danni sanitari, ma non producono effetti duraturi se non all’interno di interventi strutturali. È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate a livello nazionale che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura. Solo così – conclude Ciafani – si potrà aggredire davvero l’inquinamento atmosferico e affrontare in maniera concreta il tema della sfida climatica”.