Nuova aggressione nel carcere di Bancali, a Sassari. Il fatto è avvenuto questa mattina: un agente, mentre svolgeva alcuni controlli di sicurezza all’interno di una cella del settore 41 bis, è stato colpito al volto da un detenuto. “L’uomo – si legge in una nota  di Antonio Cannas, delegato nazionale per la Sardegna del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria – ha usato una penna come un punteruolo. Il tappo della biro si è conficcato nella faccia dell’agente, e non si conoscono le ragioni dell’aggressione e di tanta violenza”.

“Registriamo ancora una volta un episodio di violenza nei confronti di personale appartenente al Corpo in servizio in Sardegna. I detenuti evidentemente, anche quelli sottoposti al regime del 41bis, sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono”, sostiene Donato Capece, segretario generale del Sappe. Nei giorni scorsi sempre a Bancali il boss di Cosa Nostra, Leoluca Bagarella, aveva aggredito un agente con un morso, mentre veniva accompagnato dalla sua cella al 41 bis nella sala udienze.

Il sindacato si era rivolto al ministro della Giustizia con un appello: “In Sardegna abbiamo oggi 2.288 detenuti, ma, per dieci carceri, non ci sono i direttori e i funzionari di Polizia necessari: si registrano gravi episodi di violenza e aggressione ai nostri agenti; le situazioni strutturali sono al collasso; la gestione delle relazioni sindacali e del benessere del personale è ai minimi storici con elevatissima conflittualità sindacale; gli eventi critici sono costanti e continui, come le colluttazioni, i ferimenti, le aggressioni, i tentati suicidi”.