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“Il settore agricolo pastorale della Sardegna merita attenzione, innanzitutto eliminando la richiesta del certificato antimafia per ottenere i contributi nazionali e comunitari. Una misura anacronistica per regioni come la Sardegna dove il fenomeno della criminalità mafiosa è inesistente”. Lo afferma, in una nota, Pietro Pittalis che annuncia, allo stesso tempo, un emendamento al ‘Milleproroghe’ affinchè si esentino le aziende che operano in aree non mafiose dalla presentazione di documenti antimafia, necessari all’erogazione dei contributi.

“Eliminare questo inutile orpello per i pastori sardi sarebbe una boccata d’ossigeno per l’intero comparto – conclude – ora è un disincentivo reale allo sviluppo del settore in quanto i pastori devono attendere mesi e a volte anche anni per ottenere l’erogazione di contributi a causa delle lungaggini che detto adempimento comporta”.