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“Se ognuno di voi mette un mattoncino in più, Lucia Borgonzoni domenica non vince stravince e poi se vinciamo, mandiamo a casa anche Conte, Di Maio e Zingaretti”. Matteo Salvini ha chiuso così il suo intervento sul palco di Ravenna, insieme a Berlusconi e alla Meloni, che ha sottolineato: “Sono gli sgoccioli di una campagna elettorale eccezionale che vi mette davanti a un crocevia della storia: dal vostro voto dipende il futuro di una regione che merita molto di più, locomotiva d’Italia, non grazie al Pd, ma malgrado. S’è parlato di citofoni. Ma se ci votate lunedì citofoneremo a Conte, gli chiederemo di fare gli scatoloni. Io, Salvini e Berlusconi siamo pronti ad andare al governo. Se vinciamo chiederemo le elezioni”.

Secondo la stima di Edoardo Caroli, uno dei portavoce delle sardine presenti al comizio, almeno in 4.000 hanno partecipato  alla manifestazione nella città romagnola. Presenti anche degli anziani, che si sono autodefiniti ‘Sardoni’, molti con in mano i libri ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi’ e ‘Elogio della mitezza’ di Bobbio alla Costituzione. Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, del Pd, ha salutato i manifestanti.

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, nell’Italia meridionale, in Calabria, per sostenere il candidato alla presidenza della Regione Pippo Callipo, ha affermato: “È sbagliato, come fa la destra, diffondere odio, stupidaggini, per raccattare voti cavalcando la rabbia ed i problemi. Credo che il movimento delle Sardine sia una grandissima opportunità per la democrazia italiana”.