Il gruppo di minoranza Uniamoci per Macomer chiede la dimissione della maggioranza dei consiglieri comunali di Macomer. La richiesta segue la vicenda dei quattro consiglieri che si erano dimessi in seguito all’arresto del sindaco Antonio Succu nell’indagine denominata ‘Ippocrate’ e arriva in una conferenza stampa convocata nella cittadina del Marghine, dopo quella che si potrebbe definire la ‘goccia che ha fatto traboccare il vaso’, ossia l’apertura del Centro regionale per il rimpatrio.

Per la maggioranza del consiglio comunale infatti il centro è solo un “volano dell’economia che porta posti di lavoro”, a dispetto di ciò che sostiene la minoranza, che lo reputa invece, “un’occasione persa per fare davvero un piano strategico per risollevare la città dalla crisi”.

“La situazione della nostra città è abbastanza critica e il Cpr sta preoccupando tutti sia per la dignità di chi verrà detenuto all’interno sia per Macomer che da qualche giorno è militarizzata. I Cpr per noi non sono il volano dell’economia ma una vergogna in Italia e in Europa. Ancora una volta chiediamo le dimissioni dell’amministrazione comunale e non solo per il Cpr: con un’accusa di voto di scambio da parte della Procura di Oristano è auspicabile tornare a libere elezioni”, ha dichiarato l’avvocato Riccardo Uda, uno dei primi quattro a dimettersi.

“Chiediamo le dimissioni della maggioranza in maniera univoca. La mancanza di risposte alle legittime domande di noi consiglieri ma anche della comunità, da parte della Giunta, la volontà di silenziare le voci di dissenso, la palese noncuranza delle regole di funzionamento del Consiglio, le delibere fantasma sul sito e la violenza verbale della maggioranza sono l’evidente sintomo di una amministrazione allo sbando, tenuta in piedi solo dall’indennità di funzione e dalla rivalsa non sappiamo nei confronti di chi. Si torni a votare al più presto”, ha concluso Uleri, entrato in surroga nel dicembre del 2019 e dimessosi qualche giorno fa.

Presenti alla conferenza stampa anche Maria Luisa Mutzu, Aldo Demontis, Arturo Uleri e Daniele Nieddu.