E’ stato assaltato da manifestanti ad Hong Kong un edificio che era stato adibito a luogo di accoglienza e per la quarantena di malati del coronavirus.

Il coronavirus non si ferma, anzi accelera il contagio e l’ultimo bollettino parla di 56 morti e quasi duemila contagiati. C’è una prima vittima a Shanghai, una delle maggiori piazze finanziarie mondiali trema per il possibile contagio con 40 casi accertati. Dopo Pechino, Tianjin, Xi’an e la provincia di Shandong hanno proclamato lo stop dei mezzi pubblici a lunga percorrenza. L’uso della mascherina è obbligatorio in due province (Guangdong, Jiangxi) e tre città cinesi (Nanchino, Ma’anshan e Xinyang). Chiude Disneyland Hong Kong, gli americani avviano l’evacuazione dei propri connazionali, la Peugeot quella del proprio staff. Intanto un malato è sotto osservazione a Toronto, in Canada. Un caso sospetto anche in Austria. Il presidente Xi Jinping ha ammesso che la situazione è ‘grave’ e l’epidemia del coronavirus ‘accelera’. Ma assicura: ‘Ce la faremo’.

Il ministro della Sanità della Cina, Ma Xiaowei, ha affermato che la capacità di diffusione del coronavirus sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione. In una conferenza stampa, Ma ha affermato che il periodo di incubazione è tra 1 e 14 giorni ed è probabile che il numero di casi continui ad aumentare.

Gli italiani attualmente presenti a Wuhan e nella regione dell’Hubei, circa una cinquantina, avranno la possibilità di utilizzare un trasferimento via terra al di fuori dell’Hubei, ma questo comporta necessariamente un successivo periodo di osservazione di 14 giorni in una struttura ospedaliera. Lo spiegano all’ANSA fonti della Farnesina. Coloro che invece scelgono di restare, avranno un filo diretto con l’ambasciata d’Italia a Pechino per ricevere tutti i consigli e le indicazioni del caso.

In Italia sono stati rafforzati i controlli  e aumentato il personale medico negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa: lo ha deciso la task-force istituita dal ministero della Salute per affrontare la situazione relativa al coronavirus 2019 nCoV comparso in Cina e che si è riunita alla presenza del ministro Roberto Speranza e delle altre autorità coinvolte.