Renato Macciotta, il curatore fallimentare di SharDna, è stato assolto. Il suo legale aveva già chiesto e ottenuto il rito abbreviato, contro il pm che invece chiedeva una condanna di 9 mesi.

Maciotta, imputato insieme ad altre 10 persone nel processo per la sparizione di 27mila provette dai laboratori Genos di Perdasdefogu, rubate nell’estate del 2016 e ritrovate dopo qualche mese nell’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari, era accusato di falso e omessa denuncia.

Gli altri imputati dovranno invece aspettare sino al 25 febbraio per via dello sciopero dei penalisti che ha fatto slittare l’udienza preliminare in cui il giudice dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio. Ecco gli altri 10 nomi, accusati a vario titolo di violazione della legge sulla privacy per l’illecita trattazione dei dati sensibili, furto, peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici: il professor Mario Pirastu, presidente di Genos, la sua collaboratrice Simona Vaccargiu, accusati di furto aggravato in concorso per essersi impossessati delle provette; Mariano Carta, sindaco di Perdasdefogu; Franco Tegas, sindaco di Talana e l’ex vice sindaco Ercole Perino; il presidente e i consiglieri di amministrazione di Genos Valter Vittorio Mura, Maurizio Caddeo, Piergiorgio Lorrai; gli amministratori di SharDna Maurizia Squinzi e Mauro Valsecchi e l’amministratore unico di Longevia Tiziano Lazzaretti.

Per quanto riguarda invece Maurizio Fossarello, primario di Oculistica dell’ospedale San Giovanni di Dio, accusato di peculato, il gup aveva già emesso una sentenza di incompetenza territoriale rinviando gli atti a Cagliari.