“Esiste una contraddizione più grande di ‘Esercito di pace’? Difficile trovarla, ma nonostante ciò, l’Università di Cagliari si fa vanto a gran voce della nuova collaborazione con l’Esercito Italiano che ha l’aspetto della più becera operazione di Greenwashing, quell’attività che consiste nel nascondere dietro un falso interesse per l’ambiente, grossi interessi e operazioni che con la tutela ambientale non hanno nulla a che vedere”. L’accusa arriva direttamente dal gruppo Fridays For Future – Cagliari, facendo riferimento a un articolo apparso sul portale di Unica.it dal titolo “Con Unica un Esercito di Pace.

“Ignorati danni ambientali da parte dell’occupazione militare”

“Il grande accordo e l’operazione “ambientalista” dell’Esercito – spiegano in una nota affidata a Facebook, – consisterebbe nell’istallazione di alcuni pannelli solari e nella piantumazione di qualche albero all’interno delle caserme. Collaborazione che si aggiunge ai già stretti legami dell’Università di Cagliari con i militari, con i quali collabora per altri progetti portati avanti all’interno dei poligoni”.

“In tutto questo vengono ignorati gli immensi danni ambientali che l’occupazione militare causa alla Sardegna con i suoi bombardamenti, con la diffusione di sostanze tossiche, l’inquinamento dell’acqua, della terra, del mare. Un’inquinamento che ha reso certe aree – la Penisola Delta del Poligono di Teulada – addirittura imbonificabili, e che può quindi essere compensato dalla piantumazione di qualche alberello e dall’installazione di due pannelli solari. Abbiamo ripetuto più volte che non avremmo lasciato che le rivendicazioni di migliaia di giovani in tutto il mondo, che sono scesi in piazza seguendo l’esempio di Greta Thunberg, venissero strumentalizzate da chi vede nella rinata sensibilità ecologista una nuova occasione di affari. Sapevamo bene sarebbe successo. Ci dispiace che questo accada proprio nell’Università, luogo di scienza e cultura, che pare però andare proprio contro la scienza e i suoi allarmi, con la sua stretta collaborazione con chi è, nella nostra isola, una fra le più grandi cause di devastazione ambientale: gli eserciti e la loro occupazione militare della Sardegna”.

“Vorremmo – conclude la nota – un futuro di pace e salute, ma fanno di tutto per lasciarci un futuro di guerra e inquinamento, costringendoci spesso a emigrare. Vorremmo una prospettiva di studio e lavoro degno nella nostra isola, ma sembrano volerci dire che il futuro dei sardi possa essere soltanto quello dell’arruolamento. Siamo scesi in piazza già più volte al fianco si batte contro l’occupazione militare della Sardegna, continueremo a farlo e a denunciare operazioni di propaganda e greenwashing come quella dell’Università”.

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