Il sindacato Cobas Scuola Sardegna ha indetto uno sciopero generale delle scuole nell’isola, per tutta la giornata di venerdì 14 febbraio e rivolto a tutto il personale, docente e ATA di ogni ordine e grado.

Le proteste avranno luogo a Cagliari, in piazza Galilei (fronte USR Sardegna) alle ore 10 e a Sassari, nel corso G.M. Angioy (fronte USP Sassari) sempre alle ore 10.

La manifestazione è stata indetta, come si legge nella nota stampa, per protestare “contro il decreto scuola ‘ammazzaprecari’ e contro le previste procedure concorsuali, che non mettendo a disposizione tutti i posti vacanti e disponibili rischia di generare una moltitudine di esodati e, in particolare in Sardegna, costringerà tantissime/i colleghe/i, nella migliore delle ipotesi a scegliere tra il lavorare fuori dall’isola (almeno con il vincolo quinquennale) o diventare disoccupate/i dopo tanti anni di servizio nella scuola; contro il taglio degli Organici di Docenti e Ata delle scuole della Sardegna e per un aumento degli organici con la riduzione del numero di alunne/i per classe (senza aumento degli organici e delle risorse – non previsti negli attuali finanziamenti – rimarrà a rischio la funzionalità quotidiana delle nostre scuole); contro il continuo ‘deferente (verso Governo e MIUR)’, dimensionamento con il taglio di Istituti Scolastici deciso dalla Regione Sarda e modifica degli assurdi parametri esistenti per il mantenimento delle stesse autonomie scolastiche che negli ultimi 15 anni sono state ridotte da 410 a 274 e perchè tutti i fondi RAS disponibili non vengano spesi per finanziare le scuole private, per inutili e costosi progetti privi di alcuna reale ricaduta didattica e vengano, invece, assegnati alle scuole magari per la lingua, la storia e la cultura Sarda, i trasporti, le mense, i convitti e l’edilizia scolastica; contro l’atteggiamento dell’amministrazione scolastica che ha colpito il collega insegnante (nonché rappresentante sindacale), Andrea Scano con gravi sanzioni (ripetute sospensioni dal servizio), solo per aver, giustamente, posto in discussione lo scriteriato e incontrollato utilizzo del registro elettronico”.

L’azione ha anche dei fini propositivi, infatti, come comunica il sindacato, lo sciopero è stato organizzato non solo per protestare contro alcune situazioni, ma anche “per un contratto che preveda veri aumenti e almeno un pieno recupero salariale di quanto perso negli ultimi anni da Docenti e Ata; per il rientro in Sardegna dei “dispersi” in tutta Italia dall’algoritmo MIUR; per il potenziamento degli organici ATA, l’immissione in ruolo su tutti i posti vacanti ed il ripristino integrale delle sostituzioni con supplenze temporanee; per una vera democrazia sindacale e la libertà di assemblea in orario di servizio”.