Nel pomeriggio di mercoledì 11 febbraio è stata presentata al sindaco di Cagliari e all’assessore di competenza un’interrogazione riguardante il passaggio di materiale bellico nelle strade del comune di produzione RWM spa, allo scopo di capire quali fossero le precauzioni e piani di emergenza nel caso di incidenti.

L’interrogazione era inoltre destinata a capire quale fosse la posizione etica e politica dell’attuale giunta comunale sull’attività della fabbrica di bombe di Domusnovas.

A Foras, movimento contro l’occupazione della Sardegna, in occasione della seduta del consiglio comunale ha convocato un presidio fuori dal comune a cui hanno aderito diverse organizzazioni politiche, sindacati e cittadini/e per denunciare la totale negligenza delle istituzioni cittadine rispetto a temi quali sicurezza, viabilità, ambiente, dismissioni e traffico di armi sul suolo comunale.

“Non ci aspettavamo che sulla questione etica e politica si pronunciasse una giunta che al momento dell’insediamento è andata subito a baciare le mani dei comandanti della Monfenera – scrivono in una nota su Facebook gli esponenti di A Foras – e ha ospitato ammiragli e generali dell’esercito, assicurando loro collaborazione e stringendo accordi. Tuttavia, non ci aspettavamo nemmeno un rimpallo di responsabilità tra comune e prefettura riguardo il tema della sicurezza. Lo schieramento politico che ha vinto le comunali ha basato la propria campagna elettorale proprio sulla sicurezza, oltre che sulla paura del venditore abusivo e del ladro di galline, pertanto sembrava scontato che come tema venisse considerato centrale”.

“Evidentemente invece non esiste alcun piano di sicurezza per quanto riguarda il transito di materiale bellico sul suolo cittadino: i camion pagati dalla RWM sono accompagnati da due monovolume di una ditta privata. Non esiste alcun piano di evacuazione del porto in caso di incidente causato dalle navi a propulsione nucleare che spesso vi sostano, o nel caso in cui una carovana di mezzi corazzati abbia problemi di attraversamento nelle vie nodali del centro o nelle strade statali sarde” continua la nota di a Foras.

“Su reati minori – conclude A Foras – si possono fare campagne elettorali impegnative, dichiarazioni e decreti, ma ai militari che occupano porto e sterminate caserme, nonché poligoni di tiro, si stringono mani e accordi per confermare ed ampliare un’occupazione nociva e lesiva verso la cittadinanza. Chiediamo sicurezza reale, rispetto dell’ambiente, dei popoli oppressi dalle guerre. Esigiamo che i terreni occupati dalle attività belliche tornino ai legittimi proprietari, cagliaritani e cagliaritane”.