Arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che il gruppo Conad avrebbe chiesto, in merito al passaggio degli ipermercati da Auchan a Margherita, la cassa integrazione per il 60% della forza lavoro, quindi, più specificatamente, 5.323 dipendenti su 8.873 a livello nazionale (in Sardegna rimarrebbero coinvolti dalla decisione 435 dipendenti, su 725 totali delle Città mercato di Cagliari, di Olbia e di Sassari).

La comunicazione è arrivata nella giornata di mercoledì 12 febbraio, direttamente dall’azienda acquirente ai sindacati e al ministero del Lavoro.

Sulla questione si è subito espresso Cristiano Ardau (UilTucs) : “Segnali preoccupanti, speriamo solo che si tratti di un passaggio per il rilancio e non dell’anticamera del licenziamento. Il numero dei lavoratori collocati in cassa integrazione è inaccettabile e minerebbe allo stesso buon andamento degli ipermercati. In Sardegna i 4 ipermercati perdono continuamente fatturato e clienti con lavoratori ormai disperati, inermi ad un disastro annunciato che li vedrà subire lo scotto maggiore”.

“Ad oggi manca ancora chiarezza sul piano industriale di rilancio di un’azienda che continua a perdere fatturato senza alcun investimento se non la sorpresa sulla richiesta di Conad di collocare i dipendenti in cassa intestazione. Non vorremmo che la cassa integrazione prevista per tutto il 2020 sia l’anticamera di licenziamenti nel 2021”, attacca Nella Milazzo, segretaria generale di Filcams-Cgil Sardegna.

Segue a ruota Giuseppe Atzori, rappresentante in Sardegna della Fisascat-Cisl: “Questa vertenza si sta contraddistinguendo per tinte nere quasi da film horror per l’atteggiamento chiuso di Conad che al tavolo delle trattativa si rifiuta di dare risposte concrete sul futuro dei lavoratori. Siamo in attesa da mesi della delibera definitiva dell’Antitrust sulle 101 sovrapposizioni, verdetto che porta ulteriore incertezza sul piano di ristrutturazione aziendale che potrebbe vedere Conad dover cedere a terzi i negozi Auchan con ulteriori esuberi”.

Le sigle sindacali si mostrano unite nel condannare la scelta del gruppo Margherita: “E’ l’ennesimo colpo di scena di Conad su un’acquisizione nata male che sta finendo peggio”.

La replica del gruppo Conad:

“Si stanno delineando i negozi che passeranno dalla rete Auchan a Conad o ad altri e la richiesta di cig è per dare continuità di reddito nei periodi di ristrutturazione dei negozi, ovvero di cambio insegne e di layout interno. Avvertire che ci sia la possibilità di cig, che riguarderà i lavoratori in tempi diversi e per durate differenti, mano a mano che i negozi faranno il passaggio è un obbligo di legge, in ogni caso in Sardegna non chiuderanno dei negozi. D’altra parte la situazione ha una complessità ulteriore, perché c’è il tema dell’antitrust, dal momento che Auchan e Conad sono i due principali marchi di gdo, quindi si deve fare attenzione a non creare situazioni non corrette”, recita così la nota di Margherita distribuzione, in relazione alla missiva inviata a sindacati e ministero.

“Queste non sono aperture di mobilità come invece è accaduto a Milano e in altre sedi organizzative sul territorio”, precisa la nota.