Hanno percorso in silenzio i pochi chilometri che separano la zona commerciale di Olbia dall’aeroporto internazionale “Costa Smeralda”.

Vestiti di scuro, in più di mille hanno vissuto come un momento di lutto e di cordoglio il flash mob di solidarietà nei confronti dei dipendenti di Air Italy, il cui destino è quanto mai incerto dopo la messa in liquidazione della compagnia, decisa cinque giorni fa dall’assemblea dei soci. Olbia, dove storicamente ha sede il vettore nato nel 1963, ha risposto in massa all’iniziativa nata da un comitato spontaneo di cittadini, sostenuta da tutte le sigle sindacali del territorio e del comparto e favorita dall’adesione di esponenti istituzionali, culturali, economici e artistici. Zaino in spalla o trolley appresso, per tre volte si sono fermati quando si è levato nel silenzio l’urlo “Olbia”, per poi rianimarsi al grido “L’isola che c’è!”.

Entrati nell’aerostazione, cittadini, lavoratori e sindacati hanno occupato pacificamente l’area check-in, dove da qualche minuto discutono insieme ai rappresentanti del governo, del Parlamento, del consiglio regionale e delle istituzioni locali.