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“Consiglio, Giunta e regionale e Governo nazionale sono impegnate a trovare soluzioni con l’azienda, perché questo è punto fondamentale: se non c’è l’azienda formalmente in piedi non si può parlare di tutto il resto, nemmeno dell’accesso al fondo sociale per il personale”.

Lo ha dichiarato il vice presidente della Regione Alessandra Zedda, concludendo un incontro con una folta delegazione di lavoratori di Air Italy al quale hanno partecipato numerosi esponenti del Consiglio e della Giunta regionale (gli assessori Quirico Sanna, Gabriella Murgia ed Anita Pili).

Secondo la Zedda, che ha comunicato la presenza Roma per tutta la settimana del Governatore Christian Solinas e del presidente del Consiglio Michele Pais per seguire passo dopo passo gli sviluppi dei negoziati a partire dal vertice di giovedì, in questa circostanza la vertenza di Air Italy è profondamente legata non solo alla Sardegna ma alle sorti del trasporto aereo nel sistema Paese.

“E noi come Regione, ha aggiunto, abbiamo carte importanti da giocare, con i soci della compagnia (nella sanità) col Governo nazionale (nella difesa) ed in prospettiva, come hub internazionale del trasporto aereo, con le sue infrastrutture (gli hangar di Olbia possono effettuare contemporaneamente le manutenzioni di 12 aeromobili) e soprattutto con suoi specialisti di altissima professionalità”.

Ma ciò che ora ci serve, ha ribadito il vicepresidente della Regione, è poter lavorare alle migliori soluzioni possibili, che siano di mercato o miste, proteggendo temporaneamente i lavoratori e raffreddando questa fase di emergenza.

Prima dell’esponente della Giunta regionale avevano preso la parola i rappresentanti sindacali dei lavoratori, confederali ed autonomi, ed alcuni dipendenti della compagnia. Tutti hanno richiamato l’attenzione delle Istituzioni sul fatto che è in gioco un patrimonio di grandi professionalità che, se dovesse scomparire dalla Sardegna, lascerebbe un vuoto definitivo ed incolmabile. Ed inoltre, dal mondo di Air Italy è arrivata una forte sollecitazione ad intervenire in modo strutturale su tutto il settore del trasporto aereo nazionale perché è impensabile, è stato sottolineato, che i dati di mercato registrino una crescita dal 10 al 40% e, nello stesso, tempo si assista ad un susseguirsi di crisi aziendali di importanti vettori nazionali.

Per quanto riguarda lo specifico della storia recente di Air Italy sindacati e lavoratori sono stati concordi nell’analisi: il management ha fallito (anche perché sottoposto ad un turn over selvaggio con frequentissimi avvicendamenti), il progetto industriale del potenziamento delle linee a lungo raggio non ha mai funzionato, e però ha prodotto gravi danni all’attività sul corto raggio cominciando dalle rotte in continuità.

Sul piano operativo, le proposte sono le stesse delle istituzioni, cioè la revoca della liquidazione “in bonis”, il ritorno all’operatività aziendale e la ricerca di nuove soluzioni privilegiando la strada maestra del vettore nazionale, pur senza escludere altre alternative.