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È Speranza Ponti la donna trovata senza vita il 31 gennaio tra le sterpaglie di Monte Carru. Lo conferma il test del Dna eseguito dal Ris di Cagliari.

L’accertamento è stato richiesto dalla pm Beatrice Giovannetti, ma è in realtà un atto dovuto per via delle condizioni del cadavere. Infatti tutto portava a ritenere che si trattasse della donna, a partire dal fatto che a fornire le indicazioni per il suo ritrovamento fosse stato il fidanzato, Massimiliano Farci, 53 anni, di Assemini.

L’uomo era già stato condannato all’ergastolo nel 1999 per l’omicidio di Renato Baldussi, ma da alcuni anni in regime di semi-libertà per buona condotta.

Ora è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere, furto e utilizzo indebito del bancomat di Speranza. L’uomo, che è difeso dall’avvocato Daniele Solinas, ha sempre sostenuto di aver trovato la donna suicida in casa la sera del 6 dicembre e di averla soltanto trasferita nella collinetta che lei amava.

La restituzione della salma ai familiari, determinati a costituirsi parte civile con l’avvocato Stefano Carboni, non avverrà prima della settimana prossima. Quanto ai funerali previsti nella parrocchia di Uri, non si celebreranno prima di marzo.

L’esito degli accertamenti del Ris sull’auto di Farci, nella pizzeria Sergio’s di via XX settembre che gestiva insieme a Speranza e nella casa in cui vivevano, deve ancora entrare in possesso degli inquirenti, che valuteranno se far ispezionare anche l’abitazione dei genitori del presunto omicida, sotto sequestro dal 30 gennaio scorso.