“Bisogna far conoscere gli strumenti della cooperazione internazionale di polizia e il loro ventaglio di possibilità e finalità strategico-operative per contrastare le varie minacce criminali. Oggi non esiste più un crimine delimitabile territorialmente. Il nostro passato è fatto di sfide di sicurezza interna ora, dopo un percorso di trasformazione anche a livello giuridico, siamo di fronte a sfide divenute globali. Per questa ragione queste conferenze sono necessarie”.

Sono queste le dichiarazioni del vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Vittorio Rizzo, durante la conferenza regionale, tenutasi oggi, sulla cooperazione internazionale di polizia.

“Questa globalizzazione delle minacce criminali, terrorismo, traffico di droga, tratta di esseri umani – ha sottolineato Rizzi – viene contrastata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza attraverso l’operato del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e della sua rete di esperti per la sicurezza dislocata nel mondo, che condensa in se le specificità tecnico/operative delle quattro forze di Polizia. In questo momento la cooperazione internazionale è di importanza strategica”.

“La cooperazione – ha evidenziato la prefetta, direttrice dell’Ufficio Coordinamento e Pianificazione per le forze di polizia, Maria Teresa Sempreviva – è una tematica da diffondere tra tutti gli operatori di polizia e deve essere necessariamente transnazionale perché alla globalizzazione della criminalità dobbiamo rispondere con quella della cooperazione”.