“Gli uffici della Motorizzazione civile di Nuoro non chiuderanno, verranno espletati i concorsi nazionali per poter mandare delle risorse a fronteggiare i problemi di questo territorio”. Così il sottosegretario ai Trasporti Roberto Traversi, oggi a Nuoro per un sopralluogo nella sede di Pratosardo. Ma i sindacati non ci stanno e ribattono: “Siamo molto delusi dalle risposte del sottosegretario, qui non si possono aspettare i concorsi nazionali per intervenire, bisogna lavorare subito”, ha detto Giorgio Mustaro della Cisl. Un ufficio in emergenza per la carenza del personale, ridotto ad aprire un solo giorno a settimana, con notevoli disagi per la popolazione.

Il sottosegretario, arrivato a Nuoro accompagnato dai parlamentari del M5s Emiliano Fenu Alberto Manca, ha ascoltato tutte le criticità emerse dal tavolo espresse dal responsabile della sede Davide Arru, dai sindacati e dagli imprenditori del settore. Tutti in coro di fronte all’esponente del Ministero hanno sollevato perplessità rispetto ai tempi dell’espletamento dei concorsi nazionali e hanno chiesto a gran voce l’attivazione delle procedure di mobilità da altre amministrazioni per portare velocemente personale a Nuoro. “Siamo in emergenza – ha detto Arru – dei cinque impiegati, tre sono in malattia e uno non può lavorare allo sportello, qui per fronteggiare i problemi servono almeno sei impiegati amministrativi. Abbiamo un territorio molto esteso e numeri importanti, così non si riesce a lavorare”. Oltre ai sindacati, sollevano la voce anche le autoscuole: “Se non si mette subito una pezza noi non possiamo lavorare e pagare gli stipendi ai nostri dipendenti – ha detto Giuseppino Deplano – Siamo stanchi di questa situazione, fate qualcosa”.

“Lavorate sulla mobilità come è stato fatto a Sassari – ha detto Monica Piroddi, coordinatrice regionale del settore – risolvete a brevissimo il problema, noi a Nuoro non ce la facciamo più a lavorare e la gente è stanca”. “Vedremo di operare nel senso di cercare personale già qualificato da altre amministrazioni, non possiamo lasciare l’ufficio in queste condizioni”, ha replicato il sottosegretario