foto ANSA

Non si ferma la protesta della scuola dei 5mila precari sardi, che hanno deciso di farsi sentire anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Avendo disdetto l’appuntamento e non potendolo incontrare nel breve periodo, i membri del Coordinamento precari autoconvocati hanno scritto e consegnato una lettera alla prefetta Maria Luisa D’Alessandro.

Ciò che chiedono i docenti sardi è che Mattarella intervenga per porre fine “alle drammatiche conseguenze del decreto scuola 2019, chiedendone il congelamento”. Nonostante lo sciopero di oltre 15mila professori in tutta Italia, la ministra della Pubblica istruzione, Lucia Azzolina, “sembra aver deciso di ignorare il dissenso dei lavoratori e continuare con la sua crociata contro gli insegnanti precari”, spiegano Andrea Faedda e Maria Grazia Del Giudice, rappresentanti del Coordinamento precari.

“Quella legge è iniqua – ribadiscono – e porterà all’esclusione dei sardi dalle procedure concorsuali ed abilitanti non per mancanza di meriti ma per questioni legate unicamente al territorio. Ci appelliamo al presidente Mattarella affinché si garantiscano pari opportunità e pari dignità a tutti i lavoratori della scuola, e affinché essere insegnanti in Sardegna non diventi un punto di penalità”.

Scuola, sit-in a Cagliari e Sassari contro precariato: 5mila a rischio