Sulla carenza del personale infermieristico negli ospedali sardi il NurSind ha presentato un esposto alla Procura di Cagliari. Dopo il fallito tentativo di conciliazione in Prefettura lo scorso 29 gennaio tra il coordinamento regionale del sindacato e i direttori generali di tutte le Aziende sanitarie, i lavoratori hanno confermato lo stato di agitazione. “Avremmo dovuto organizzare una grande manifestazione in questi giorni – ha detto il segNon è andato a finire come sperava il tentativo di far perdere le proprie tracce alla Polizia Municipale di un 51enne cagliaritano che alla giuda della sua motocicletta non si fermava all’ALT intimandogli per un controllo di polizia stradale, anziché fermarsi come previsto, prima fingeva di accostare sul lato della strada e immediatamente dopo accelerava e cercava di darsi alla fuga.

Gli agenti hanno subito inseguito e rintracciato la moto ed il conducente che si era rifugiato nel garage della sua abitazione.
Dagli accertamenti effettuati è emerso che il conducente aveva la patente scaduta, il veicolo non era assicurato e quindi veniva posto sotto sequestro; lo stesso veniva sanzionato per la mancata revisione e per il fatto che era in circolazione perché già sottoposto a sequestro. Il conducente veniva sanzionato anche per non essersi fermato all’alt.

Al vaglio degli agenti se siano configurabili altri aspetti.retario Fabrizio Anedda – per far conoscere la reale situazione alla cittadinanza: il tema della salute riguarda ciascuno di noi, se non funziona un passaggio si va a inficiare e compromettere il benessere di tutti, ovvero chi lavora negli ospedali e i pazienti che vi sono ricoverati, o chi passa per i Pronto Soccorso. L’emergenza Coronavirus di questi giorni ha bloccato la manifestazione per motivi di sicurezza, ma abbiamo comunque deciso come sindacato di non fermarci e di rappresentare la situazione alla Procura. Siamo convinti che la Sardegna sia ormai a livelli vicini al Terzo mondo”.

Nell’esposto inviato dal NurSind vengono evidenziate “le criticità lavorative nelle quali è costretto a lavorare il personale sanitario in molte Unità Operative e Servizi dell’ATS Sardegna, dell’Azienda ospedaliera Brotzu, delle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari e dell’Areus. Problematiche causate principalmente, ma non solo, dalle gravi carenze di personale infermieristico, ostetrico e di supporto, che si trascinano da ormai molto tempo e determinano situazioni di elevato rischio sia per i pazienti sia per lo stesso personale”. “La persistente e insostenibile carenza di organico, madre di tutti i mali, presso molte unità operative è diventata, in alcuni casi, molto pericolosa – ha proseguito Anedda – perché rischia di mettere a repentaglio l’appropriatezza e qualità delle prestazioni sanitarie. In tutti i presidi ospedalieri sardi si registrano gravi carenze degli organici, con un conseguente incongruo rapporto tra numero di pazienti e personale sanitario”.