Droga, armi ed estorsioni, operazione dei carabinieri in Provincia di Nuoro, 7 arresti

Blitz in tutto il territorio della Provincia di Nuoro da parte dei Carabinieri della Compagnia di Ottana, Siniscola, Nuoro, dei Reparti Squadriglie, dello Squadrone Cacciatori di Sardegna e di un elicottero del 10° Nucleo Elicotteri di Olbia, che stamani hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 10 persone che, a vario titolo, sono ritenute responsabili del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi clandestine e di estorsione. Sono state inoltre eseguite una serie di perquisizioni e sequestri nei confronti di altri indagati al momento non raggiunti da misura cautelare.
I provvedimenti, che hanno interessato le persone di Siniscola, Fonni, Nuoro, Gavoi ed Orani, sono stati emessi dal Gip di Nuoro su richiesta della Procura, e sono relativi all’indagine denominata “Cicci Puppu” dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Ottana, che ha smascherato un sodalizio criminale dedito allo spaccio di cocaina e marijuana tra Fonni, Siniscola, Gavoi, Nuoro ed Orani.

Alcuni degli arrestati disponevano di armi, trovate e sequestrate nel corso dell’indagine e rientranti nel progetto delinquenziale dedito anche all’estorsione conseguente e finalizzata al recupero dei crediti maturati nel corso del traffico di droga. Sono stati arrestati e portati in carcere Pietro Innocenti, 20enne di Fonni, Raffaele Marceddu, 30enne di Fonni, Salvatore e Pasquale Grecu, fratelli 30enni di Siniscola. A Giuseppe Innocenti, padre 50enne di Pietro, gli è stata notificata l’ordinanza in carcere ove si trova detenuto a seguito dell’arresto da parte dei Carabinieri di Ottana, avvenuto nel giugno 2019, poiché colto nella flagranza di detenere illegalmente, occultato in un magazzino dell’ovile di sua proprietà, un fucile sovrapposto calibro 12 con matricola abrasa in buono stato di conservazione e munizioni dello stesso calibro. Sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con loro risiedono o coabitano, Daniele Efisio Cherchi, 19enne e Giuseppe Cabras, 26enne, entrambi di Siniscola. È stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Gaetano Robert Sortino, 30enne mamoiadino residente a Siniscola, Christian Fucito, 20enne di Siniscola e Costantino Zichi, 40enne di Orani.

Le indagini hanno avuto inizio a seguito di alcune perquisizioni personali e domiciliari eseguite il 30 novembre 2018 nell’ambito di una indagine condotta dai Carabinieri di Ottana, finalizzata al contrasto e alla repressione dei reati in materia di stupefacenti. In quell’occasione gli indagati presi di mira furono Francesco Rusui (arrestato in flagranza di reato in quella circostanza) e Costantino Zichi, perché sorpresi, rispettivamente, con 23 chili e di oltre 400 grammi di marijuana, verosimilmente provenienti dalla stessapartita, in considerazione del fatto che identico era il metodo di confezionamento e analoghe le caratteristiche estetiche ed organolettiche dello stupefacente.

L’indagine che ne è seguita, affiancata da servizi di osservazione e controllo, ha permesso di identificare i fratelli Pasquale e Salvatore Grecu che, operando in zona di Siniscola, loro comune di residenza, sono risultati essere a capo di una rete di spaccio di marijuana a cocaina venduta al dettaglio, avvalendosi talvolta anche dell’operato di minorenni. Inoltre, ha consentito di far luce sul loro canale di approvvigionamento della cocaina, rappresentato dal fonnese Giuseppe Innocenti e dal figlio Pietro, nonché di accertare come i quattro, ed altri soggetti di cui si servivano per gestire le attività illecite, detenessero almeno due fucili clandestini, rinvenuti e successivamente sequestrati dai carabinieri del Nucleo Operativo di Ottana, uno all’interno dell’ovile dei Grecu a Siniscola e l’altro nell’ovile degli Inocenti a Fonni.
Infine è stato accertato come la compagine fonnese facesse ricorso sistematicamente all’estorsione conseguente e finalizzata al recupero dei crediti maturati nel corso dell’illecita attività di spaccio. Il sodalizio, compresi i consumatori della sostanza da questo spacciata, utilizzavano il nome in codice “Cicci Puppu” per indicare la cocaina e per non esser facilmente compresi da altri accidentali uditori.