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È caos nei collegamenti marittimi tra Sardegna e Corsica. Tra maltempo, incidenti e avarie, il numero di cancellazioni e di ritardi nelle tratte tra le due isole ha generato un clima di esasperazione che ieri mattina, a Santa Teresa di Gallura, ha rischiato di degenerare all’annuncio dell’ennesimo stop alle corse. Alla fine il traghetto è partito, ma erano ormai le 17.

È servito l’intervento delle forze dell’ordine per tenere a bada la protesta di cento passeggeri che da giorni attendevano di ripartire a bordo della Bastia: è l’imbarcazione che sostituisce la Giraglia dopo l’incidente in uscita dal porto gallurese, che a inizio febbraio ne ha precluso l’utilizzo dando inizio ai disagi per tutto il sistema economico basato sul collegamento tra le due isole.

Fermata per 48 ore dal maltempo, è stata ormeggiata per altri quattro giorni a causa di un guasto, facendo montare la rabbia.

Placati gli animi, istituzioni e militari hanno interagito con Moby fino a condividere l’opportunità di far partire la nave: ormeggi staccati, come detto, alle 17.

“La Regione, in particolare l’assessorato dei Trasporti, prenda provvedimenti – attacca il consigliere regionale M5s Roberto Li Gioi, gallurese – In meno di un mese sono stati lasciati a terra centinaia di passeggeri. Occorre individuare immediate alternative e predisporre un nuovo bando per la continuità territoriale. La stagione turistica è alle porte – avverte – e vogliamo certezze”.

Sul fronte della maggioranza in Regione, la Lega ha invece già proposto di sciogliere la convenzione con Moby per inadempienze contrattuali.

Il sistema produttivo prende posizione per voce di Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Gallura, che parla di rapporti commerciali a rischio e di crisi possibile per autotrasportatori e imprese. “Siamo pronti a trovare insieme una soluzione per far lavorare dignitosamente le aziende. La situazione d’incertezza è devastante – sottolinea – per tutto il sistema economico regionale”.

“E le soluzioni di riserva finora adottate – avverte – creano altrettante incertezze ai trasportatori e alle realtà economiche galluresi e sarde”.