La Dinamo dice addio all’Europa. Nel silenzio del Pabellon Coliseum, vietato ai tifosi dal rischio di diffusione del coronavirus, il Banco di Sardegna perde 95-80 la gara di ritorno del Round 16 di Champions League contro il San Pablo Burgos.

Dopo dieci minuti di grande energia e buone percentuali al tiro, Sassari si arrende alla determinazione dei castigliani, che trovano la via giusta per colmare il -16 maturato nella prima frazione e conquistare una vittoria senza storia nonostante i 24 punti di Marco Spissu.

Forse Sassari ha speso troppe energie mentali a causa del braccio di ferro con le autorità spagnole, che solo ieri hanno disposto che il match si giocasse a porte chiuse: in caso contrario, il presidente Stefano Sardara era pronto a far salire giocatori e staff sull’aereo per Alghero.

Ma è evidente che la Dinamo attraversa un momento difficile. Alla flessione, iniziata a Pesaro in occasione delle Final Eight di Coppa Italia, contribuisce il clima di incertezza che aleggia sul prosieguo del campionato.

“Burgos ha meritato di vincere”, ammette Gianmarco Pozzecco. “Per noi era difficile, per due giorni siamo stato chiusi in albergo, preoccupato e senza sapere che fare”, aggiunge. “Stavamo per tornare a casa, ma i giocatori volevano giocare – rivela – questo dimostra il loro carattere, sono molto orgoglioso di loro”.

Quanto al match, “dopo un primo quarto perfetto, quando loro hanno cambiato assetto noi abbiamo perso lucidità”. Marco Spissu non cerca scuse anche se “non ci siamo allenati per due giorni”.