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“La Regione Sardegna prepari un piano straordinario preventivo di emergenza per la filiera ovicaprina, rivolto a caseifici e allevatori”. Il grido di allarme, causata in modo speciale da questa emergenza coronavirus, proviene da Tore Piana, presidente del Centro studi agricoli.

La denuncia, rivolta all’assessore regionale all’Agricoltura, al ministero Politiche agricole e ai consorzi delle tre Dop sarde, sottolinea quanto sia urgente trovare ora una soluzione e quanto sia importante il coinvolgimento straordinario dell’agenzia Laore per l’assistenza straordinaria anche telefonica rivolta alle aziende agricole.

“Il settore delle produzione del latte ovicaprino, il loro ritiro presso le aziende e la trasformazione del latte, sono fasi che non si possono fermare o bloccare – afferma – le pecore vanno munte tutti i giorni, il latte va ritirato dalle stalle tutti i giorni e la trasformazione del latte in formaggio presso i caseifici, non si può fermare. Eventuali contagi e quarantene per coronavirus da parte degli allevatori o di dipendenti di caseifici, non devono bloccare l’attività giornaliera. Dal punto di vista operativo il Decreto non blocca le fasi di produzione, trasporto e trasformazione, ma ci spaventa il fatto che tutte queste fasi delle filiera ovicaprina non siano attività differibili nel tempo e quindi si temono in Sardegna le quarantene obbligatorie come da normative sanitarie. Una ipotesi – ipotizza – sarebbe di autorizzare le aziende agricole a trasformare in proprio il latte prodotto e autorizzare successivamente la commercializzazione del formaggio”.