coronavirus sardegna saras

Riportiamo una serie di notizie facilmente verificabili:

  1. La Saras ha avviato, col 2020, una serie di interventi straordinari all’interno della raffineria per una manutenzione dell’impianto che coinvolge oltre 3mila lavoratori. L’intervento principale riguarda la fermata quinquennale dell’Fcc programmata per i primi tre mesi dell’anno, lavori straordinari che richiederanno l’intervento di due gru giganti provenienti da Russia e Stati Uniti per sostituire alcuni parti dell’impianto. Un investimento quadriennale da 830 milioni di euro, 40 imprese d’appalto coinvolte per un totale di 3mila lavoratori impiegati.
  2. Dal 20 febbraio 2020 i 3mila lavoratori extra, provenienti dalla Penisola e previsti per il fermo di manutenzione straordinaria Saras, hanno iniziato il loro esodo verso la Sardegna allocandosi tra seconde case, residenze e hotel sparsi in tutto il territorio adiacente a Sarroch (Capoterra, Villa San Pietro, Pula). Gli arrivi si sono protratti fino a tutta la prima settimana di marzo. La sindaca di Pula aveva proibito agli albergatori della città di ospitare i trasfertisti Saras.
  3. In seguito all’esplosione dell’emergenza Covid-19, il governatore della Sardegna, Christian Solinas, ha ordinato, con Ordinanza n. 4 del Presidente della Regione Sardegna del 08.03.2020, una quarantena fiduciaria a “tutti gli individui che hanno fatto ingresso in Sardegna con decorrenza dalla data odierna, provenienti dalla Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia”.
  4. Il 9 marzo, con Ordinanza n. 5 del Presidente della Regione Sardegna del 09.03.2020, Solinas ha predisposto “ulteriori misure straordinarie urgenti” con le quali ribadisce l’isolamento fiduciario e lo estende a tutti quelli “che abbiano fatto ingresso in Sardegna nei quattordici giorni antecedenti alla data di emanazione della presente ordinanza”.
  5. Il giorno seguente (10 marzo), con la Nota esplicativa del Presidente della Regione Sardegna all’ordinanza n. 5 del 09.03.2020, si specifica che la stessa ordinanza non si applica ai seguenti casi: spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità, obblighi connessi all’adempimento di un dovere, da motivi di salute; spostamenti funzionali al transito e al trasporto merci, allo svolgimento della filiera produttiva; spostamenti funzionali allo svolgimento delle attività degli uffici pubblici, ovvero di funzioni pubbliche, comprese quelle inerenti organi costituzionali e uffici giudiziaria; spostamenti per esigenze di mobilità delle strutture operative del servizio nazionale di protezione civile e del servizio sanitario nazionale.
  6. L’11 marzo Carla Medau, sindaca di Pula, porta davanti ai vertici della Saras e al sindaco di Sarroch Salvatore Mattana le preoccupazioni dei suoi concittadini circa la presenza sulle strade della città di tanti lavoratori Saras che, al di fuori del loro orario lavorativo, non rispettano le restrizioni in merito agli spostamenti e alla circolazione nelle strade della città. La sindaca, inoltre, fa presente che con la nota esplicativa del 10 marzo (vedi punto 4), il governatore sardo ha di fatto consentito ai lavoratori Saras di continuare a lavorare senza sottoporsi a quarantena preventiva (escludendo dall’obbligo di isolamento preventivo tutti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative e gli spostamenti funzionali al transito e al trasporto merci e allo svolgimento della filiera produttiva) e scatenando la paura dei cittadini che vedono nei lavoratori provenienti dal Nord Italia dei potenziali veicoli di trasmissione del virus. La sindaca chiede la pubblicazione ufficiale di un comunicato congiunto (comuni interessati/Saras) che tranquillizzi tutti gli abitanti della zona circa lo stato di salute dei 2400 lavoratori extra giunti sull’Isola per il fermo Saras.
  7. Il 12 marzo i sindacati Fiom-Cgil, Esm-Cisl e Uilm-Uil in una nota proclamano lo stato di agitazione per richiamare l’attenzione sulla tutela della salute dei lavoratori. Dichiarano che “non sono state assunte idonee iniziative capaci di tutelare e garantire la salute dei lavoratori della Sarlux, nonostante le numerose richieste inoltrate e sollecitate anche dalle Segreterie Confederali”.
  8. Il 14 marzo la sindaca di Pula invia una lettera urgente alla Regione Sardegna dove si chiede l’applicazione dell’isolamento volontario anche per coloro che sono arrivati per motivi di lavoro.
  9. Il 18 marzo alla redazione di Cagliaripad viene segnalata la presenza di ambulanza, vigili e Guardia di Finanza in presidio, dalla mattina dello stesso giorno, di fronte a un hotel nel centro di Sarroch.
  10. Il 18 marzo sera la redazione di Cagliaripad, identificandosi, contatta l’hotel per avere informazioni sulla presenza in loco di forze dell’ordine e ambulanza e chiede se all’interno dell’hotel ci siano sospetti di positività al Covid-19. L’hotel risponde che “non si sa nulla”. Nel corso della stessa telefonata l’hotel conferma di ospitare lavoratori Saras.
  11. Il 19 marzo, alle ore 13:53 la redazione di Cagliaripad, identificandosi, contatta il Comune di Sarroch per parlare con il sindaco Salvatore Mattana, al momento non disponibile, esplicitando la necessità di avere informazioni in merito al presidio di forze dell’ordine e ambulanze di fronte all’hotel.
  12. Lo stesso 19 marzo, alle ore 14:13, la redazione di Cagliaripad, identificandosi, ricontatta l’hotel e ottiene le seguenti informazioni: l’hotel è in quarantena preventiva da quando uno dei 19 lavoratori Saras ospiti in struttura ha manifestato sintomi da Covid-19. Il 118 ha provveduto a eseguire dei tamponi di cui si attende l’esito.
  13. Il 19 marzo, alle ore 14:36, l’ufficio stampa del Comune di Sarroch scansiona e pubblica sul sito ufficiale del Comune, un comunicato stampa nel quale dichiara che nella giornata del 18 marzo è stato “richiesto l’intervento del personale medico del servizio 118 in quanto due persone domiciliate presso una struttura alberghiera locale hanno manifestato sintomi di infezione alle vie respiratorie ed il personale medico del 118, dopo averli visitati, ha segnalato i casi all’Unità di Crisi presso l’ATS di Cagliari chiedendone l’intervento per l’effettuazione degli accertamenti del caso. Poiché non è stato possibile nella giornata di ieri avere indicazioni in ordine all’intervento dell’Unità di Crisi è stato disposto un presidio presso la struttura alberghiera da parte della Tenenza della Guardia di Finanza di Sarroch, della Polizia Locale e della Compagnia Barracellare di Sarroch e, comunque, alle persone alloggiate nell’albergo è stato assicurato un servizio di fornitura di pasti caldi ed altri generi di necessità. Considerato, peraltro, che le persone che hanno manifestato tali sintomi sono lavoratori dipendenti di imprese di manutenzione che operano presso lo stabilimento Sarlux nel polo industriale di Sarroch, dove sono in corso i lavori per una fermata straordinaria degli impianti nella quale sono impegnati migliaia di lavoratori, oltre alle altre maestranze e, ravvisata una situazione di potenziale pericolo dal punto di vista sanitario per la salute pubblica, è in fase di adozione una apposita ordinanza nei confronti degli occupanti dell’hotel affinché vengano sottoposti alla misura cautelativa dell’isolamento sino all’effettuazione dei tamponi ed al conseguimento dell’esito degli stessi, a tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori dell’area industriale. Stiamo seguendo costantemente gli sviluppi della situazione e vi terremo aggiornati in ordine ad ulteriori novità ed, intanto, vi raccomandiamo di seguire scrupolosamente le prescrizioni restando a casa ed evitando gli spostamenti se non assolutamente necessari”.
  14. Il 19 marzo la redazione di Cagliaripad riceve una segnalazione da parte della moglie di un lavoratore Sarlux, di seguito integralmente riportata:“Buonasera sono una cittadina di Sarroch. Vi contatto per la situazione angosciante che noi cittadini di Sarroch stiamo vivendo con la realtà Saras e Covid-19. La Saras continua a restare aperta e con l’attuale fermata in corso, migliaia di persone sono lì dentro. I bagni non vengono adeguatamente igienizzati, con un rischio contagio altissimo e le mascherine scarseggiano. Come forse già sapete oggi sono stati messi in isolamento, nell’albergo di Sarroch nel quale alloggiano, due operai provenienti dalle zone rosse del Nord Italia. Noi cittadini siamo molto preoccupati. La Sarlux non vuole saperne di sospendere la fermata. Mi chiedo, allora che senso ha stare a casa noi mogli e figli se i nostri mariti vanno a lavoro tutti i giorni con un rischio contagio altissimo? Sono molto preoccupata. Da questa mattina in Sarlux effettuano la misurazione della temperatura corporea ai lavoratori, cosa inutile a parer mio perché sappiamo che un soggetto pur non avendo febbre potrebbe essere asintomatico o avere il virus in incubazione. Sarebbe bastato stoppare la fermata per 20 giorni. C’è un putiferio la dentro. Mi creda. Non è come è stato esposto”.

Ora si attendono gli esiti dei tamponi prelevati ai due lavoratori in quarantena presso la struttura ricettiva di Sarroch.

Intanto, sull’home page del sito della Sarlux-Saras, campeggia una rassicurazione:

“Il nostro lavoro è fornire energia: quell’energia che soddisfa i bisogni primari, che consente una vita migliore e che permette di realizzare i sogni.
In questo difficile momento, continuiamo a fare il nostro lavoro con impegno, responsabilità e attenzione verso il nostro principale patrimonio: le persone. Per questo motivo, nel totale rispetto delle disposizioni governative e delle indicazioni sanitarie, la nostra raffineria è operativa per assicurare la disponibilità di carburante ed energia elettrica alla popolazione. Abbiamo anche messo a disposizione delle strutture che stanno coordinando l’emergenza a Cagliari la fornitura gratuita di carburante necessaria a garantire la sicurezza e fronteggiare l’emergenza.
Siamo grati al servizio sanitario nazionale per l’enorme sforzo che sta compiendo, ed abbiamo cercato di facilitare il loro lavoro con un contributo all’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, e agli ospedali ASST Fatebenefratelli-Sacco e Niguarda di Milano.
Un ringraziamento particolare va a tutte le nostre persone e a quanti collaborano con noi, per la serietà e l’impegno con cui continuano a svolgere il loro lavoro, dimostrando ancora una volta la loro professionalità.” Dario Scaffardi CEO Saras SpA