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Anche la filiera agroalimentare sarda è in forte difficoltà. Il comparto viaggia a due velocità: da un lato aziende che, pur tra enormi difficoltà logistiche, operano a pieno regime per garantire l’approvvigionamento degli scaffali, dall’altra quelle costrette a chiudere i battenti con gravissime ripercussioni economiche, ristoranti, bar e imprese turistiche.

E la Pasqua rischia di diventare una “Caporetto per molte aziende”. Lo spaccato del settore, in questo momento di emergenza coronavirus, è dato dalla Cna Alimentare Sardegna che rassicura sulla regolarità del servizio di asporto e consegna a domicilio dei prodotti alimentari alla luce dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

“Il periodo pasquale, che per molte aziende isolane è normalmente fondamentale per far quadrare il fatturato, sarà quest’anno il simbolo di un dramma finanziario e occupazionale, di cui non tarderanno a vedersi gli effetti – spiega Cna – Saranno infatti cancellati migliaia di ordini: dalle pardule alla colomba pasquale, dalle uova di cioccolato alla pasticceria fresca. Ma anche tanti altri prodotti che solitamente finiscono sulle tavole durante le festività pasquali. Tutto ciò è reso ancor più complicato da una normativa d’urgenza in continua evoluzione, dal timore del blocco della logistica e di tutti gli altri settori indirettamente legati e dalla necessità di operare a pieno ritmo in un momento di grande incertezza”.