I sindacati di Cgil, Cisl e Uil non ci stanno. Nonostante la videoconferenza svoltasi oggi con prefetto di Cagliari per fare il punto della situazione, anche alla luce del nuovo decreto del Governo nazionale, i sindacati regionali non sono soddisfatti delle misure prese da Conte a causa della mancata chiusura di attività non ritenute indispensabili.

“Serve – dichiarano le sigle – un’unità di pronto intervento che coordini la vigilanza sul rispetto delle norme di salute e sicurezza previste per l’emergenza Covid19, alla quale segnalare le innumerevoli situazioni di rischio che si riscontrano, purtroppo, in molte attività diffuse su tutto il territorio regionale”.

I segretari generali, Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, infatti chiedono di creare una mappatura di tutte le attività aperte e fare ancora più controlli per verificare se le norme sono rispettate e predisporre, nei casi di trasgressione, l’immediata fermata.

“La salute dei cittadini è più importante” dichiarano, riferendosi a lavoratori di diversi settori, dalle aree industriali ai call center, mense, supermercati, servizi, logistica e trasporti.

Tramite la videoconferenza, alla quale hanno partecipato anche le categorie dei lavoratori pubblici, si è sottolineata la gravissima situazione che sta affrontando il sistema sanitario sardo: sorveglianza attiva, ricerca di tutti i dispositivi di sicurezza, lo screening di tutti gli operatori e la separazione dei diversi soggetti tra positivi, sospetti positivi, sintomatici anche lievi, possibili contagiati.

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