L’associazione Comunità cinese di Sardegna ha donato seimila mascherine al Comune di Nuoro. La consegna è avvenuta stamattina da parte dei rappresentanti del sodalizio da tempo residenti nel capoluogo, che hanno voluto solo spiegare che si tratta di un gesto verso una città che li ha accolti e di cui si sentono parte integrante.

Le mascherine sono di tipo chirurgico e l’amministrazione le distribuirà ai dipendenti che in ragione del tipo di servizio svolto non possono usufruire dello smart-working, polizia locale, ausiliari del traffico e personale dell’Atp, agli operatori di “è-comune”, al personale dei Servizi sociali, alle cooperative che prestano assistenza domiciliare a disabili e anziani, ai volontari impegnati in attività di protezione civile: ProCiv, Croce rossa, Vab e rete “Attivi solidali a domicilio”.

Inoltre, saranno consegnate alle comunità protette e a quanti svolgono altri servizi al cittadino, come quello cimiteriale, di reperibilità, ufficio di piano Plus, dormitorio notturno e servizio educativo territoriale.

Un’altra comunità che ha voluto dimostrare la propria partecipazione in questo momento di emergenza è quella senegalese. Il vice presidente dell’associazione socio-culturale “Senegalesi di Nuoro”, Souleymane Diallo Ndoye, ha inviato una lettera indirizzata al sindaco e a tutti i cittadini, in cui esprime sostegno e solidarietà nei confronti di chi ogni giorno combatte contro il virus e prega perché Nuoro e tutta la Sardegna ne escano al più presto.

«Sono due splendidi gesti», dichiara il sindaco Andrea Soddu. «Ringrazio i concittadini della comunità cinese per averci donato le mascherine – continua -, riuscendo a reperirne in notevole quantità, in un periodo in cui, come ben sappiamo, questo compito è difficile per tutte le istituzioni pubbliche. Ringrazio i concittadini della comunità senegalese per le bellissime parole di vicinanza, conforto e solidarietà. Si tratta – conclude il sindaco – di due chiari esempi di cosa significhi integrarsi e sentirsi parte di una comunità in cui tutti remiamo nella stessa direzione».