“Non ci voleva uno scienziato per capire che quello di Onorato era un ricatto, bello e buono, un bluff, la decisione di fermare le navi della Tirrenia non era che l’ennesimo tentativo maldestro di passare da vittima”, questa l’accusa di Mauro Pili, leadre di Unidos.

“I commissari, se non avessero disposto il sequestro, sarebbero incorsi in una caterva di reati e sopratutto non avrebbero rispettato i tempi per recuperare quei soldi che da 10 anni devono ai creditori della Tirrenia di Stato, dai lavoratori a centinaia di società coinvolte nel vortice della gestione della compagnia statale”, prosegue Pili.

“Onorato vistosi spalle al muro ha ben visto di fermare le navi per mettere in scena un ricatto della peggior specie: fermare il cibo per la Sardegna – prosegue Mauro Pili, il messaggio era chiaro, nei suoi calcoli Onorato, infatti, decide di fermare le sue navi per bloccare di fatto l’arrivo delle merci in Sardegna”.

“Gioco scoperto e bluff evaporato nel pomeriggio, intorno alle 16, quando il Ministro dei trasporti annuncia: ci sono altri armatori pronti a svolgere il servizio di collegamento con la Sardegna – afferma Pili, il naufragio del ricatto scorre sulle agenzie: Onorato è spiazzato, il gioco è scoperto, ma l’unico a stare al gioco è, manco farlo apposta, il presidente della regione Sardegna”.

“Ci casca, o ci fa, come niente e annuncia di aver avviato una mediazione con Onorato, eppure ci voleva poco per scoprire che i principali operatori della mobilità si erano già dichiarati pronti a sostituire il plurisovvenzionato Onorato – scrive Pili, la nota ufficiale già in serata è in onda sulle agenzie, bastava leggerla anzichè buttarsi sulle braccia del ricatto di Onorato.

Blocco Tirrenia non ferma arrivo merci. Ministro: “Operatività di altri armatori”, Solinas punta su Onorato