Trenta milioni per l’agricoltura in tutta Italia contro la crisi legata all’emergenza coronavirus: 15 per il 2020 e 14,5 per il 2021. Una boccata di ossigeno anche per l’economia delle campagne in Sardegna.

Otto andranno al settore ovicaprino. In particolare agli agnelli certificati Igp saranno destinati 9 euro per ogni capo macellato, 6 euro per quelli non Igp ma nati, allevati e macellati in Italia nel periodo dal 1° marzo al 30 aprile. Saranno poi concessi 100 euro per ogni ettaro coltivato a mais o proteine vegetali (legumi e soia), nel limite di 50 ettari, per un totale di 9 milioni di euro nel biennio 2020-2021, alle imprese agricole che hanno già sottoscritto contratti di filiera di durata almeno triennale. Infine, due milioni per il 2020 andranno alle imprese di di trasformazione del latte bufalino.

“Un risultato che abbiamo raggiunto grazie alle serrate interlocuzioni dei nostri dirigenti nazionali guidati dal presidente Ettore Prandini con il governo, in particolare con il ministro Bellanova – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che esulta anche nella doppia veste di presidente del Consorzio dell’agnello di Sardegna Igp – Per i due mesi di marzo e aprile gli agnelli cerficiati Igp, la maggior parte dei quali sardi, usufruirà di 15 euro a capo, sommando all’aiuto per il coronavirus i circa 6 euro del premio accoppiato di cui l’Igp usufruisce ogni anno. Per i non convenzionati ci siamo battutti affinchè ci fosse la clausola di nati, allevati e macellati in Italia per evitare il rischio di destinare parte degli aiuti ad agnelli arrivati dall’estero”. Una buona notizia anche per le coltivazioni. “Una boccata di ossigeno per il settore cerealicolo ma sono già sul tavolo altre proposte per agli altri settori gravemente penalizzati da questa terribile crisi come quello vitivinicole – spiega il direttore di Coldiretti Luca Saba – Saremo vigili affinché gli aiuti siano immediati perché in questo momento le aziende agricole tutte hanno necessità di liquidità”.