All’Aias le misure di prevenzione Covid-19 non sono ancora sufficienti. A sostenerlo è il Segretario Generale Cisl FP Claudio Nuscis.

“Non riusciamo infatti a spiegarci perché le mascherine chirurgiche non vengono messe a disposizione degli operatori durante tutte le altre fasi di assistenza alla persona, anche e soprattutto a tutela degli ospiti contro eventuali rischi che potrebbero provenire involontariamente proprio dall’esterno della struttura. Ma di fronte ad una tale pandemia, il rischio anche solo potenziale non può essere corso da chi con impegno straordinario (non eroico) opera a contatto con i pazienti e il preposto alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori deve tenerne conto e prevenirlo con misure adeguate”.

“Si ricorda – scrive Nuscis – che il rischio biologico cui i lavoratori sono esposti è disciplinato dal titolo X del DLGS n. 81/2008. È obbligo di qualsiasi datore di lavoro contestualizzare la valutazione del rischio con riferimento a tutte le attività lavorative/mansioni e concentrare l’attenzione per tutto ciò che può essere fonte di trasmissione del virus all’interno e all’esterno del perimetro aziendale. L’obbligo comporta perciò l’immediata rivalutazione del rischio (con il necessario adeguamento del DUVRI) e l’adozione di tutte le necessarie misure precauzionali compresa l’informazione dei lavoratori. Tutto ciò premesso con la presente si chiede l’immediata messa a disposizione a tutto il personale dipendente, soprattutto a quello addetto all’assistenza alla persona, dei DPI monouso necessari ed in particolare le mascherine ed i camici di protezione da utilizzare, ove necessario e secondo le linee guida del Ministero della Salute, per tutto il turno di servizio e che l’eventuale sanificazione delle divise/abiti da lavoro venga fatta a cura di codesta amministrazione cosi come previsto dall’art. 70 del vigente CCNL AIAS”.

“In difetto di ciò – conclude la nota – ci vedremmo costretti, nostro malgrado, a segnale questa grave inosservanza alla Prefettura di Cagliari”