“Ciò che è avvenuto nel call center Comdata di Cagliari è la realizzazione di quello che temevamo maggiormente, quello che abbiamo denunciato dall’inizio di questa emergenza”. Lo scrive Fistel Sardegna in un comunicato stampa, in merito a alcuni casi positivi tra i lavoratori del call center.

“I lavoratori del call center Comdata – si legge – hanno lavorato per settimane in una trincea. I nostri RSU hanno chiesto l’immediata attivazione dello Smart working per tutti i lavoratori, nessuno escluso. Unico modo per garantire a tutti la sicurezza, così come previsto dai vari DPCM emanati. Nonostante ciò, più della metà dei lavoratori di Comdata non ha ancora la possibilità di lavorare da casa”.

“Oggi – conclude la nota di Fistel Sardegna – il nostro auspicio è che l’evidenza di questi tre casi conclamati (colleghi ai quali auguriamo una pronta e stabile guarigione) serva da monito alle aziende di questo settore: siano essi committenti o fornitori, tutti sono chiamati ad una assunzione di responsabilità: anteporre la salute delle persone al profitto. Per quanto ci riguarda, chiediamo che ci si attenga scrupolosamente alle indicazioni contenute nei decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e che, ai lavoratori del call center Comdata, venga restituita la serenità di poter lavorare senza mettere in pericolo la salute propria e dei propri familiari”.