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Attenzione ai boschi della Sardegna: si rischiano tagli indiscriminati e impossibili da controllare. E si deve sempre tener conto dei possibili effetti sui cambiamenti climatici. È l’allarme lanciato dagli ambientalisti.

Le associazioni Italia Nostra, Wwf e Gruppo d’Intervento Giuridico (Grigi) hanno presentalo un esposto di fronte alla proposta di revisione delle prescrizioni di polizia forestale. “La modifica – avvertono gli ecologisti del Grig – disegna un utilizzo di boschi e di macchie mediterranee molto più improntato a criteri di sfruttamento economico piuttosto che di gestione accurata di un grande patrimonio ambientale”. Se è vero che la superficie considerata boschiva nell’isola aggiunge quasi 1.250 mila ettari (il 51% del territorio regionale), è ancor più vero – spiega il Grig – che in buona parte (ben 630 mila ettari) si tratta di macchia mediterranea, mentre il bosco vero e proprio si estende su 580 mila ettari.

Contestati in particolare i “tagli per uso familiare con i quali si ottiene un quantitativo di legna pari o inferiore a 150 quintali o 25 metri steri, per autoconsumo senza finalità commerciali”. Ecologisti preoccupati anche per i tagli boschivi previsti da piani forestali particolareggiati come quelli della foresta demaniale di Is Cannoneris e della foresta demaniale di Montarbu.