Massimo Zedda, consigliere regionale in forza ai Progressisti ha scritto una lunga nota affidata alla sua pagina Facebook a proposito delle 3 cliniche private indicate dalla Regione come presidi Covid-19.

Vi proponiamo il testo integrale:

“Venerdì 27 marzo – si legge nella nota di Zedda – come opposizioni, abbiamo chiesto la convocazione urgente del Consiglio regionale per affrontare i temi dell’emergenza sanitaria e della crisi economica. Martedì 31 marzo si è svolta la riunione dei Presidenti dei gruppi consiliari del Consiglio regionale, il presidente della Regione era collegato in videoconferenza”.

In breve:

– La Giunta ha annunciato la presentazione “entro 48 ore” di un testo “anticrisi”. Le 48 ore sono trascorse e il testo non c’è, ci auguriamo arrivi presto.

– Abbiamo richiesto una convocazione urgente della commissione Sanità. Per fare il punto sulla gestione generale dell’emergenza.

– Abbiamo chiesto approfondimenti in merito alle strutture private recentemente indicate come “Ospedali Covid”.

Presidente e Assessore alla sanità hanno motivato la scelta di questi ospedali e case di cura con queste affermazioni:

1) Necessità di separare i pazienti Covid dagli altri. Dedicando intere strutture ai covid e facendo in modo che gli altri ospedali possano occuparsi in sicurezza degli altri pazienti.

“Chiediamo – scrive Zedda – :”La separazione dei pazienti Covid era possibile solo nelle strutture private? Non ci sono strutture pubbliche disponibili? Le strutture private si stanno occupando solo di pazienti covid?”

2) Presenza di strumentazioni oggi difficilmente reperibili sul mercato, come i più volte citati 19 ventilatori-respiratori del Mater Olbia.

“Chiediamo ancora: in tutte le strutture private erano già presenti le strumentazione per gestire i pazienti positivi al virus? Se così fosse, come mai i responsabili delle strutture private hanno dichiarato agli organi d’informazione di avere la necessità di attrezzarle?”

3) Presenza di personale già qualificato operante nelle strutture private.

“Un’altra domanda, da parte nostra” scrive ancora Zedda. “Se, come hanno sottolineato Presidente e Assessore, le strutture private disponevano già di personale qualificato, come mai è stato necessario dirottare personale pubblico qualificato negli ospedali privati? Come mai è stato disposto l’invio di personale sanitario militare per il Mater Olbia?”

4) Necessità di evitare la cassa integrazione per i lavoratori delle strutture private.

“Diverse strutture private sono in difficoltà da tempo. Ci chiediamo se l’individuazione di queste come presidi Covid serva per tamponare problemi preesistenti o se, con il virus, tutti gli altri problemi di salute siano scomparsi e quindi sia l’epidemia a far calare il fatturato?”

5) In ultimo, Presidente e Assessore hanno parlato di drg (Diagnosis Related Groups, i Raggruppamenti omogenei di diagnosi, cioè, in sintesi, i costi effettivamente sostenuti dalle strutture pubbliche) “meno costosi rispetto alle strutture pubbliche” e di “strutture private che lavoreranno sostanzialmente senza fare utili”.

“Non sembra corrispondere al vero, soprattutto se si considera la delibera di giunta 16/3 del 26 marzo” è la riflessione di Zedda. “La delibera prevede, per la terapia intensiva, 900 euro di spesa pubblica a favore dei privati, più un 22% per allestimento funzionale, più il personale mandato dal pubblico nei presidi privati, più il costo dei farmaci a carico del pubblico, più il pagamento dei posti letto ai privati anche se questi posti non vengono utilizzati. Su questo tema abbiamo già presentato un’interrogazione e una richiesta di accesso agli atti per avere copia dei documenti, comprese le eventuali comparazioni con i costi e con il servizio reso dalle strutture pubbliche. Crediamo che sull’adeguatezza delle strumentazioni, sul personale adoperato per l’emergenza e sui costi a carico del pubblico non ci possano essere punti oscuri. Visto che è stato necessario attrezzare i presidi privati, reperire strumentazione, dirottare personale pubblico e pagare i farmaci con risorse pubbliche, ci chiediamo e chiediamo: non sarebbe stato meglio allestire tutto ciò negli ospedali pubblici?”

Le persone indicate – conclude il consigliere regionale dei Progressisti – da parte del Presidente della Regione, nel comitato scientifico per l’emergenza, sono tutte estranee a conflitti d’interesse con il settore privato? L’individuazione delle 3 strutture private è stata suggerita dall’unità di crisi regionale, composta da professionisti e tecnici, o si tratta di una scelta del presidente e della giunta?”.