Se non fosse successo in Italia sarebbe difficile da credere, ma è successo alle 16 del 4 Aprile in viale Monastir a Cagliari. Dovevano consegnare delle mascherine da loro cucite ad un medico del Policlinico e, come stavano facendo da un mese, in silenzio e senza clamore, sono partite dal loro paese per portarle a Cagliari.

All’ingresso della città, in viale Monastir, però c’era una pattuglia della Municipale che stava effettuando un posto di blocco per il rispetto delle norme anticontagio Covid-19 previste dal Dl 19/2020.

I solerti agenti hanno deciso di fermare l’auto con a bordo due donne, madre e figlia, conviventi e residenti in un paese del Sarcidano. La donna al volante ferma l’auto, tranquilla, e gli agenti sentono le motivazioni del loro spostamento. Ma nonostante il nobile motivo per il quale le due donne sono arrivate in città percorrendo oltre 70 km, prendono il blocchetto delle multe e compilano il verbale.

Dopo tre quarti d’ora contestano alle due il mancato rispetto dell’articolo 4, comma 1 del DL 19/2020, ovvero un illecito amministrativo per “il mancato rispetto delle misure di contenimento, che prevede una sanzione da 400 a 3000 euro. Le sanzioni sono aumentate per coloro che reiterino le violazioni (il che appare tuttavia di difficile accertamento nell’immediatezza della contestazione) o nell’ipotesi di utilizzo di un veicolo”. Ecco, proprio per quest’ultima fattispecie, le due, per la precisione la figlia, si beccano un verbale con una sanzione maggiorata, quindi da 400 a 533,33 e da 3mila a 3999,90 euro, con la possibilità di pagare in misura ridotta del 30 per cento, 373,34 euro entro 30 giorni.

Ci potrebbe stare, se le due non fossero, come hanno invece dichiarato madre e figlia conviventi e se fossero andate a Cagliari per puro passatempo, o per andare a far la spesa in un supermercato. Intanto il Dl 19/2020 chiarisce (come specificano le spiegazioni sulla pagina #IoRestoaCasa della Presidenza del Consiglio dei Ministri) che due persone conviventi possono viaggiare sulla stessa auto. A parte il Dl, comunque dovevano consegnare delle mascherine fatte in casa e cucite con le loro mani e per di più gratis. Ecco il colpo che hanno assestato gli inflessibili Agenti al nobile gesto delle due donne, che avevano l’appuntamento con un medico del Policlinico al quale dovevano consegnare le protezioni.

Lo sfogo della donna è affidato alla sua pagina Facebook: “Fb mi chiede cosa sto pensando, allora penso alle 373,34 euro che dovremo pagare per aver viaggiato in due, io e mia figlia per portare delle mascherine da consegnare al pronto soccorso del policlinico… La multa è stata fatta a mia figlia (convivente), non si può viaggiare in due…così ci viene detto. Ci siamo sposate da casa – racconta la donna – non per andare a fare la spesa in un centro commerciale… Ma per consegnare delle mascherine, per dare una mano li dove la regione purtroppo non è riuscita ancora ad arrivare perché non ci sono risorse perché i dpi scarseggiano ovunque. Siamo uscite da casa con la consapevolezza che due conviventi potessero viaggiare… Non è cosi… Non si può (dicono gli Agenti, ndr). Sono sinceramente molto dispiaciuta e convinta che vista la situazione e visto il motivo del mio spostamento, sarebbe bastato un po’ di buon senso da parte di chi ci ha fermate è da un mese che per l’intera giornata cucio mascherine per donarle… Non pensavo finisse così”. Conclude senza rancore, con una lezione di tolleranza: “Comunque io continueró a cucire”.