Durante una situazione tragica, di emergenza sanitaria a livello globale, molti settori dell’imprenditoria stanno soffrendo gli effetti collaterali di questa crisi; tra loro, anche alcuni piccoli imprenditori del Cagliaritano operanti nel settore dell’autonoleggio da più di 20 anni e aventi le sedi presso l’aeroporto di Cagliari-Elmas, dove sono ubicati gli uffici Rent a Car.

La denuncia riguarda, come si legge nella nota stampa, “la situazione venutasi a creare da alcuni mesi a questa parte. Il contratto di subconcessione degli spazi messi a nostra disposizione è scaduto il 31 dicembre 2019. Due mesi prima, in differenti date del mese di ottobre 2019, siamo stati convocati telefonicamente ed ognuno singolarmente dalla direzione commerciale SOGAER. Tale incontro per illustrarci le nuove condizioni contrattuali, perché ci veniva prospettato un notevole miglioramento dei servizi messi a nostra disposizione dalla Società di Gestione. Una volta conclusi questi singoli incontri con la direzione commerciale dell’aeroporto, noi piccole aziende locali ci siamo confrontate per scambiarci pareri ed opinioni di questa nuova ‘proposta’ verbale, in attesa di una formale proposta scritta, che al momento non ci è ancora stata inviata. E’ apparso subito evidente che l’unico obbiettivo della Sogaer, era quello di raddoppiare il canone di sub concessione a partire dal mese di Gennaio 2020, infatti, si dovrebbe passare da un canone attuale di circa €. 47.000,00 ad un canone di circa €. 94.000,00. La società di gestione giustifica tali assurdi aumenti con promesse di potenziale incremento del numero di passeggeri in transito ed improponibili adeguamenti alle tariffe di sub-concessione, con le strutture rent a car di altri aeroporti nazionali. Ad esempio è stato preso come riferimento l’aeroporto di Catania dove sia il numero degli autonoleggi operanti, attualmente 9, sia il numero dei passeggeri 9.933.318 in transito è totalmente diverso da quello di Cagliari che ha numero autonoleggi pari a 21 e 4.355.357 passeggeri in transito. In seguito al nostro incontro, abbiamo ritenuto opportuno richiedere una riunione comune fra noi e la direzione commerciale. Tale richiesta è stata formulata via PEC, alla quale, ci è stato risposto che non era possibile incontrarci, perché non vi erano i presupposti e la volontà per una mediazione. Vista tale situazione, abbiamo incaricato un nostro legale di fiducia per la necessaria assistenza. Il 31 ottobre, il nostro ufficio legale, ha inviato alla Sogaer una PEC con la relativa richiesta di chiarimenti inerenti principalmente il lato economico. La risposta del loro ufficio legale è stata semplicemente il ribadire la mancanza volontà al negoziare alcun tipo di proposta”.

“Inutile sottolineare – scrivono gli imprenditori – come l’emergenza sanitaria CORONAVIRUS stia creando notevoli e imprevedibili conseguenze alle attività lavorative su tutto il territorio Nazionale ed Internazionale. Tutto il comparto turistico di cui noi facciamo parte, quest’anno sarà fortemente compromesso e le conseguenze economiche saranno di portata talmente ingente che per recuperare le perdite sarà necessario del tempo. All’interno di questo scenario la società di gestione tramite il proprio legale, ritenendo che gli autonoleggi stessero ‘sfruttando la situazione del coronavirus’ ci ha intimato di sottoscrivere il contratto oppure di liberare gli uffici entro il 9 di aprile. Superfluo ricordare che i danni e le conseguenze economiche dalla chiusura di 8 aziende comporterebbe non solo la distruzione della piccola e media impresa sarda con la conseguenza di favorire un monopolio delle multinazionali, ma soprattutto la perdita di almeno un centinaio di posti di lavoro tra operatori fissi, stagionali e attività connesse (lavaggi, officine meccaniche, gommisti, manutentori, ecc.). E’ in questa situazione di gravissima emergenza che chiediamo aiuto alle istituzioni per poterci rimettere in piedi con dignità e coraggio esprimendo per l’ennesima volta la nostra volontà nel raggiungere un serio e onesto accordo per poter proseguire l’attività lavorativa. Le nostre richieste sono quelle di essere tutelati nel poter rinegoziare il contratto quando l’emergenza sarà terminata, presumibilmente quindi in coincidenza dell’abolizione delle restrizioni imposte alla collettività e alla effettiva operatività dell’aeroporto che come ben noto ha provveduto a mettere in cassa integrazione il proprio personale per circa un anno e a cancellare tutti i voli in arrivo e partenza”.

“Come avvenuto in tutte le altre realtà al di fuori della Sardegna, vorremmo che in questa fase di stallo totale, ci venissero bloccati i pagamenti del canone di sub-concessione e che la futura rinegoziazione tenesse conto del fatto che saranno necessari degli anni per ammortizzare le perdite subite. Vogliamo sottolineare che le nostre richieste non sono volte a perdere del tempo sfruttando la pandemia, ma bensì cercare di sopravvivere in questo momento di difficoltà globale. Ci facciamo portavoce di tutto il comparto turistico ed economico che come noi sarà fortemente danneggiato da questa emergenza (Alberghi, Ristoranti, B&B, Stabilimenti Baleari, Gelaterie, ecc – e concludono – ricordiamo inoltre che la stessa regione che è stata presa come riferimento per parametrare i contratti sta mettendo in atto tutti gli strumenti necessari per tutelare la popolazione e le attività economiche, come ad esempio la concessione della sospensione dei canoni di subconcessione per gli stabilimenti balneari presenti sul territorio”.