I 13 paesi del Distretto sociosanitario di Sorgono si sentono abbandonati dalla Regione e dallo Stato sul fronte sanitario, soprattutto ora in questa emergenza coronavirus.

“Qui non c’è nessun presidio ospedaliero territoriale, con l’ospedale di Sorgono sempre più depotenziato; non abbiamo nessuna risposta da parte della Regione alla richiesta di noi sindaci di poter effettuare screening della popolazione dopo un primo focolaio di coronavirus che ha interessato due paesi, ma che potenzialmente ne potrebbe interessare altri due”, denuncia all’ANSA la presidente del distretto sanitario e sindaca di Ovodda Cristina Sedda.

Il paziente uno nel territorio era stato il medico condotto di Tonara, deceduto oggi nell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, che lavorava come guardia medica in altri tre paesi vicini, tra cui Aritzo, dove sono risultati positivi al virus anche il sindaco Gualtiero Mameli e la moglie.

“Ai familiari del dottore va la nostra vicinanza – aggiunge la presidente del Distretto – dopo quell’episodio sono tante le persone dei quattro paesi messe in quarantena, ma nulla è dato sapere sulle loro condizioni si salute. In questi 13 paesi siamo solo 17mila persone, quindi non abbiamo i numeri, non meritiamo di avere un presidio ospedaliero degno di questo nome e non meritiamo risposte circa il primo focolaio di coronavirus che si è manifestato nel territorio. L’assessore Nieddu dal suo insediamento a oggi – prosegue Sedda – è andato a visitare tutti gli ospedali, l’unico che non ha visitato è stato il nostro di Sorgono. Ci ha parlato sempre della sua vicinanza ai piccoli ospedali, ma quale vicinanza? L’unica cosa che stiamo vedendo è che la scelta della Regione è quella di potenziare gli ospedali privati”.