“In Sardegna vengono denunciati da più parti rincari diffusi, lo segnalano diversi sindaci di schieramenti diversi, formazioni di opposizione e, persino, esponenti di maggioranza che invece di lanciare anatemi potrebbero e dovrebbero intervenire”. A denunciarlo è Luana Farina, portavoce di Caminera Noa.

“È opportuno che chi può legiferare e in generale intervenire lo faccia e si sbrighi. Anche perché non esiste alcuna motivazione per i rincari, visto che il prezzo del petrolio è drasticamente ridotto, dunque non esistono rincari sui trasporti”.

“La Sardegna – prosegue Farina – è una Regione a Statuto Speciale e ha alcune competenze e potestà legislative che spesso non utilizza al meglio o semplicemente non applica”.

“L’articolo 4 dello Statuto d’autonomia – si legge nella nota – dichiara esplicitamente: «Nei limiti del precedente articolo e dei principi stabiliti dalle leggi dello Stato, la Regione emana norme legislative sulle seguenti materie: a) commercio b) assunzione di pubblici servizi; l) disciplina annonaria. “Annonàrio” vuol dire «insieme di misure con cui lo stato provvede all’approvvigionamento del paese e alla disciplina dei consumi, sia in modo continuativo nei periodi di normalità, sia soprattutto in occasione di guerre, carestie, epidemie o altre calamità, ricorrendo a provvedimenti quali l’ammasso, il razionamento e contingentamento, divieti di esportazione»”.

“Il nostro Statuto Autonomistico – conclude Farina – prevede la possibilità di legiferare in merito al commercio, all’assunzione dei pubblici servizi, alla salute pubblica e a appunto alla disciplina annonaria. Non ci sono dunque scuse. La regione autonoma della Sardegna deve subito legiferare per un paniere sardo calmierato delle derrate e degli alimenti di prima necessità».