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“Al momento non c’era nessun caso a Sassari e nelle due settimane successive, salvo il focolaio partito dall’ospedale, non si è rivelato niente di che. Non posso che dissentire da certe affermazioni che non corrispondono al vero, abbiamo diffidato gli autori, lasciamo lavorare gli avvocati”. A dichiararlo è Stefano Sardara, presidente della Dinamo Banco di Sardegna, riferendosi a notizie di stampa in cui si riportano le dichiarazioni di Nicola Castiglia, dirigente medico del laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Sassari, che ha citato il match di Champions League del 4 marzo tra la Dinamo e gli spagnoli del Burgos.

“Lo stop dispiace – continua Sardara – eravamo secondi e abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, ma condividiamo la scelta della Federazione. È difficile quantificare i danni, i dati dicono che il ridimensionamento economico mondiale sarà del 30 o 40%, è una botta consistente ma ripartiamo, riprenderemo a costruire mattone dopo mattone la casa messa su a fatica, sarà in piedi anche dopo l’uragano”.

“Marco Spissu, Stefano Gentile, Jack Devecchi e Miro Bilan sono sotto contratto – ricorda – con loro e con altri ci siederemo a parlare”. Il Banco è un cantiere aperto, causa lavori al Palaspor: “È l’anno zero, possiamo riscrivere le regole, far sì che le squadre intraprendano un percorso virtuoso di bilancio sostenibile – dice – è un’occasione per tutto il movimento, per ripartire con un basket credibile”.

Senza tralasciare il compleanno della squadra di basket sassarese che si terrà il 23 aprile. “Avevamo programmato tante iniziative – chiude Sardara – sono solo rinviate”.