Sassari e Olbia si adeguano alle norme regionali e i due sindaci, Nanni Campus e Settimo Nizzi hanno esteso fino al 3 maggio i provvedimenti che lasciano chiusi parchi, cimiteri e spiagge e non aprono alla ripresa dell’attività per cartolerie e librerie, come in altre parti d’Italia sta avvenendo sulla base di quel che consente il decreto sottoscritto il 10 aprile dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

A Sassari continua a essere vietata l’attività fisica, a iniziare dalla ormai famigerata “corsetta”, mentre a Olbia resta fermo il vincolo di svolgere non oltre i duecento metri dalla propria abitazione, così come nel caso della passeggiata con i propri animali domestici. Secondo Campus e Nizzi le poche contravvenzioni rilevate nel weekend pasquale e lo stabilizzarsi dei dati sul contagio indicano che la strada è quella più corretta, se si vogliono accorciare i tempi del lockdown. Semmai Nizzi puntualizza che “in Sardegna si sarebbe potuta ipotizzare una riapertura per le attività agricole e per i manutentori del verde, ma anche altri lavori che si svolgono prevalentemente all’aperto e che di norma già prevedono una certa distanza tra le persone impiegate”.

Sassari e Alghero, ma anche altre città della Sardegna, iniziano a guardare oltre la fase emergenziale della crisi economica e occupazionale, immaginando possibili nuovi scenari di sviluppo. A Olbia, al contrario, non ci sarà un nuovo tavolo. “Ci siamo già portati avanti e abbiamo già pensato al nostro futuro – afferma Nizzi – se domani si dovesse riaprire, sapremmo cosa fare e l’abbiamo già programmato”. Più che altro, “per passare all’azione dovremo aspettare le scelte del governo nazionale e regionale – conclude il sindaco di Olbia – per capire da dove ripartire, come e quando”.