Gli indici dei prezzi al consumo di marzo 2020 sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19 in Italia, con la sospensione di attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo.

L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. La situazione che si è venuta determinando e le modalità con le quali è stata affrontata sono illustrate nella Nota metodologica, alle pagine 19 e 20, del Comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat.

Come ricordato nella Nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso) sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Con il comunicato stampa odierno vengono diffusi gli indici locali dei prezzi al consumo a un livello aggregato (indice generale, divisioni di spesa ECOICOP, tipologie di prodotto) e laddove necessario con il flag “i”. Ciò è coerente con gli indici NIC pubblicati dall’Istat a livello nazionale. Le specifiche realtà locali saranno rappresentate in occasione dell’uscita dei dati di aprile (retrospettivamente anche per marzo) quando saranno resi disponibili anche indici più disaggregati.

A Cagliari, nel mese di marzo 2020, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività, per la parte congiunturale, ha segnato una variazione del +0,2%, in controtendenza rispetto al valore del mese precedente in cui l’indice era variato del -0,3%. L’indice tendenziale che ha una variazione del +0,2%, risulta avere lo stesso valore del mese di febbraio.