Un maestro di una scuola elementare del cagliaritano è stato nuovamente sospeso per 30 giorni da scuola. La motivazione, come riporta Cobas Sardegna con un comunicato stampa, è da ricercare nel fatto che lo stesso maestro non voglia far usare il registro elettronico, a tutela della privacy dei propri alunni.

Già nel mese di marzo 2019, scrive Cobas nel comunicato, il maestro aveva subìto un primo procedimento disciplinare da parte della Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Colombo” di Cagliari, conclusosi con la sanzione del “richiamo scritto”, per un’analoga vicenda che riguardava il non utilizzo degli scrutini on-line su una piattaforma privata. Successivamente, nel giugno 2019, l’insegnante, con un secondo procedimento disciplinare, è stato sospeso per 3 giorni, per aver contestato l’uso del registro elettronico (gestito da una società privata), nel quale avrebbe dovuto inserire i dati dei propri alunni.

Fin dall’inizio dell’anno scolastico aveva richiesto di poter utilizzare il registro cartaceo, senza ottenere alcuna risposta. Alla fine di agosto 2019, l’Ufficio Provvedimenti Disciplinari dell’USR Sardegna ha deciso di attivare un terzo procedimento disciplinare e, al termine dell’istruttoria, di sospenderlo dall’insegnamento per altri 11 giorni.
Adesso l’Ufficio Provvedimenti Disciplinari dell’USR Sardegna ha deciso di rincarare la dose (con un quarto procedimento disciplinare in dieci mesi), attribuendogli ulteriori 30 giorni di sospensione dall’insegnamento (con relativa trattenuta sullo stipendio). La richiesta del maestro nasce da considerazioni riguardanti la protezione dei dati (sensibili e non) dei giovani studenti. “Proprio di recente – spiega Cobas – c’è stata un’importante sentenza della Corte di Cassazione che, in un processo penale, ha stabilito con chiarezza che ‘detto piano non risulta essere stato predisposto, vanificando di fatto il processo normativo e, dunque, rendendo non obbligatorio l’utilizzo del registro e pagelle elettroniche’. La Suprema Corte ha ribadito ciò che noi COBAS Scuola Sardegna diciamo e scriviamo da sempre, e cioè che il registro elettronico non può, ad oggi, essere considerato obbligatorio”.

“A giorni il maestro Andrea Scano presenterà formale ricorso al Giudice del Lavoro per le ingiuste sanzioni subite su un tema che riguarda da un lato la tutela dei dati dei minori, dall’altro la  dignità professionale degli insegnanti, e valuterà di proporre eventuali altre azioni legali a tutela propria e dei propri alunni.
Protesteremo anche contro la prepotenza e l’accanimento dell’Amministrazione Scolastica la quale non vuole ammettere di essere in torto anche perchè teme, probabilmente, che altri insegnanti possano seguire il suo esempio” conclude la nota.