“Battuti dalla tenacia di una anziana donna, malata ma combattiva, rimessi al loro posto da un Giudice che ha ricordato a tutti che il diritto alla salute non può essere negato per questioni burocratiche, per problemi di organizzazione e di posti letto! Cosa fà, per tutta risposta, chi governa questa nostra povera Regione? Anzichè scusarsi con la signora, con l’anziano marito, con gli operatori dell’Oncoematologia del San Martino di Oristano, chiudono il reparto, fregandosene altamente dei Tribunali, della Costituzione e dei circa 500 pazienti in cura!”, sono le dichiarazioni della parlamentare sarda Mara Lapia (M5S).

“Seguo questo caso da mesi, l’ho portato all’attenzione del Ministero della Salute, credevo sinceramente che la sentenza arrivata meno di un mese fa mettesse la parola fine su una storia di ottusa burocrazia e invece oggi arriva la decisione della Regione che sa tanto di ritorsione, ancora più spregevole perché arriva da chi il potere dovrebbe esercitarlo e non abusarne – e prosegue – le promesse del Presidente della Regione e dell’assessore della Sanità, probabilmente tirati per la giacchetta dagli esponenti di maggioranza dell’Oristanese, sono un’offesa alla nostra intelligenza”.

“Oristano avrà la sua Oncoematologia, dice Solinas: verrebbe da dire che già l’aveva, ma loro l’hanno chiusa! Surreale anche stavolta, l’assessore Nieddu ci dice che purtroppo il reparto non è formalmente accreditato. Ah si, solo le strutture private possono essere accreditate con procedure rapidissime in questa Regione. Non finisce qui, non possiamo accettare tutto ciò e certamente non lo accetteranno i pazienti oncologici dell’Oristanese, le loro famiglie, le associazioni”, conclude Lapia.