La sezione Aito (l’associazione di riferimento della categoria) Sardegna ha una richiesta: che nei bandi di assunzioni del personale si tenga conto anche della figura del ‘terapista occupazionale’, ritenuto “fondamentale in questo momento d’emergenza, anche per fornire un servizio in più ai cittadini”.

“L’obiettivo principale della terapia occupazionale è quello di rendere le persone capaci di partecipare alle attività della vita quotidiana. E anche in questo momento di emergenza il professionista ha un ruolo preciso: garantire alle persone di non perdere l’autonomia e la capacità di svolgere le attività di vita quotidiana a causa della prolungata immobilizzazione a letto, della facile affaticabilità, della compromissione cognitiva, alleviare l’ansia e la depressione della persona che in alcuni casi si trova a non riuscire più a svolgere le attività più semplici a causa della malattia che debilita moltissimo e della nuova situazione”, sottolinea Gabriella Casu, coordinatrice sarda.

“I programmi di terapia occupazionale possono alleviare alcuni dei problemi di isolamento, deprivazione sensoriale e occupazionale e l’inattività cognitiva, che sono rischi per il benessere a lungo termine. Può lavorare anche da casa. La tele riabilitazione potrebbe essere utilizzata dai terapisti occupazionali per la valutazione, l’intervento, il monitoraggio, la supervisione e la consulenza”, raccontano dall’Aito.

“Molti bambini non riescono a tenere tempi di concentrazione appropriati alle lezioni online- conclude Casu-potrebbe fornire loro supporto adattando l’attività o partecipando alla scelta di tecnologie assistive adeguate”, affermano invece a proposito dell’utilizzo della teledidattica.