Stop al lento e progressivo smantellamento dell’ospedale San Martino di Oristano. Lo afferma la deputata del M5S, Mara Lapia, che ha riassunto in una lettera inviata all’assessore della Sanità, Mario Nieddu, e ai vertici dell’Ats Sardegna, dell’assessorato della sanità e della Assl di Oristano le ultime incomprensibili decisioni, in ordine di tempo, che penalizzano la sanità oristanese.

“Assistiamo ormai da tempo ad un lento e progressivo smantellamento dell’offerta sanitaria nella provincia di Oristano – afferma la deputata sarda – dagli ospedali di Bosa e Ghilarza, di fatto ridotti a poco più che grandi poliambulatori, al San Martino, classificato come DEA di Primo Livello nella rete ospedaliera approvata dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura e ancora vigente nonostante i tanti proclami dell’attuale maggioranza che governa la Regione. In particolare, solo nelle ultime settimane il San Martino ha perso due pediatri, trasferiti ad altre strutture (ci risulta che la destinazione sia il Nostra Signora di Bonaria di San Gavino) senza una valida motivazione e, come denunciato dai segretari di Cimo e Cgil, nonostante il reparto fosse già sotto organico”.

Appena qualche giorno dopo, ricostruisce Lapia, “anche quattro anestesisti sono stati trasferiti dall’Ats Sardegna, con la motivazione che servivano ad un altro centro Covid-19. Apprendo dalle parole dello stesso assessore della Sanità, Mario Nieddu, che sono stati dirottati temporaneamente al Policlinico Sassarese, struttura privata accreditata con estrema rapidità come Covid-hospital nonostante fosse priva di anestesisti”. Infine, la chiusura della Oncoematologia del San Martino, “vicenda che seguo da tempo – spiega la parlamentare nuorese – e che pensavo fosse risolta alla luce del pronunciamento del Tribunale di Oristano, lo scorso 24 marzo. E invece, subito dopo, con eccezionale tempismo, l’Assessorato della Sanità vieta l’avvio di nuovi trattamenti e intima di inviare i pazienti oristanesi a Centri autorizzati, costringendo centinaia di malati a spostamenti verso Cagliari, Sassari, Nuoro, in un periodo nel quale questi dovrebbero essere limitati il più possibile per l’emergenza e dal buon senso, che – riteniamo – manca ai burocrati dell’Assessorato. Nella nostra Regione, stranamente, i tempi si allungano solo quando si tratta di accreditare reparti pubblici, mentre intere strutture private ottengono le autorizzazioni nel giro di pochissimo tempo”.

Lapia conclude chiedendo all’assessore Nieddu di “intervenire perché vengano revocati i trasferimenti di pediatri e anestesisti che primariamente servono al San Martino e all’intero territorio Oristanese e che si trovi una rapida risoluzione per le autorizzazioni dell’Oncoematologia che consenta a centinaia di pazienti oncologici di continuare a curarsi a Oristano, accelerando le procedure e mettendo in primo piano l’interesse dei malati e non le limitate logiche di una ottusa burocrazia.”