Alberto Manca, portavoce alla Camera del M5S, ha scritto una lunga lettera al presidente Solinas, esortandolo a compiere un ulteriore sforzo per l’eradicazione della peste suina in Sardegna. “Credo si debba procedere senza alcun indugio o tentennamento. L’attività è ripresa e i dati epidemiologici confermano che siamo sulla strada giusta. Mai in quarant’anni di presenza della PSA, si era vista questa riduzione della positività al virus”.

Secondo Manca “ora sta a noi fare il passo successivo, dobbiamo lavorare, in maniera corale, per chiedere e pretendere dall’Europa un segnale di apertura, un credito nei nostri confronti che dobbiamo ottenere a seguito dell’impegno dei nostri allevatori a regolarizzare i propri allevamenti, migliorarne la biosicurezza e formarsi adeguatamente per contrastare questa malattia”.

Di seguito vi proponiamo la lettera integrale:

Presidente,

Il grave periodo che stiamo attraversando ci porta a riflettere sulle possibilità e le azioni concrete che le forze politiche devono mettere in campo in maniera univoca per contrastare la crisi economica che si è aperta a seguito della pandemia da Covid19.

Durante gli ultimi quarant’anni la Sardegna si è trovata ad affrontare molteplici emergenze, ove le soluzioni applicate spesso non sono state all’altezza. Pensiamo al completo fallimento dell’industrializzazione: in origine si pensava fosse utile per il contrasto alla criminalità, ma di fatto ha lasciato solo macerie, inquinamento e disoccupazione, come dimostrano i dati relativi ai siti industriali sardi.

Da quarant’anni la Sardegna combatte (in realtà, a parte la legislatura Pigliaru, si è trattato di una lotta scenica Wrestling) una grave malattia virale: la ????? ????? ????????. Su questa problematica abbiamo avuto dei contrasti politici poiché ritenevo, e ritengo tutt’ora, che si debba procedere verso l’eradicazione della #PSA senza alcun indugio o tentennamento. L’attività è ripresa e i dati epidemiologici confermano che siamo sulla strada giusta. Mai in quarant’anni di presenza della PSA, si era vista questa riduzione della positività al virus.

Ora sta a noi fare il passo successivo, Presidente: ???????? ????????, ?? ??????? ??????, ??? ???????? ? ?????????? ????’?????? ?? ??????? ?? ????????, un credito nei nostri confronti che dobbiamo ottenere a seguito dell’impegno dei nostri allevatori a regolarizzare i propri allevamenti, migliorarne la biosicurezza e formarsi adeguatamente per contrastare questa malattia.

I cacciatori hanno investito tempo e risorse per poter esercitare l’attività venatoria con la massima sicurezza, così come i trasformatori, da sempre rispettosi delle severissime norme a loro imposte. Proprio con queste premesse, ed estremamente convinto della possibilità di poter commercializzare i nostri prodotti oltremare, ho proposto un impegno al Governo al fine di attivarsi, unitamente a Lei, in Europa, per poter finalmente esportare le nostre produzioni d’eccellenza. Considerata l’approvazione del suddetto ordine del giorno e quindi un impegno formale del Governo, Le chiedo un sostegno anche da parte della Regione da Lei amministrata. Credo che anche altre vertenze a livello europeo dimostrino ampiamente che l’attività politica unitaria, a qualsiasi livello, dia maggiori spazi di manovra e renda possibili risultati sino a poco tempo fa inattuabili.

La situazione economica causata dall’imposizione di divieti alla commercializzazione delle carni suinicole sarde e relativi prodotti di salumeria, (situazione dovuta anche all’inattività ultradecennale della politica sarda) ha creato una forte limitazione per gli attori della filiera suinicola, ai quali è stata esclusa la possibilità di competere sia a livello nazionale che internazionale, causando per decenni un danno economico enorme per la zootecnia della Sardegna.

Come è noto, il passo avanti che auspico venga fatto, porterebbe vantaggi all’economia dell’intera filiera, garantendo uno sviluppo economico e tecnologico, con la nascita di nuove aziende e i benefici sociali sarebbero tangibili soprattutto nelle aree interne della Sardegna, travolte dal fenomeno dello #spopolamento.

La riapertura dei #mercati potrebbe imprimere un valore positivo sulle vertenze storiche del comparto zootecnico sardo, tra queste, l’annoso problema del prezzo del latte ovino. Lo sviluppo della filiera suinicola sarda, oltre che promuovere le nostre tradizioni gastronomiche, darebbe la possibilità al comparto agrozootecnico sardo, di avere una maggiore diversificazione delle produzioni aziendali, e quindi riducendo l’impatto economico dovuto oggi, ad una forte variazione del prezzo del principale bene prodotto dalle nostre aziende: il latte.

L’allevamento estensivo e quindi a ridotto impatto ambientale sarebbe praticabile con conseguenze economiche e sociali positive soprattutto nelle aree montane della Sardegna con la contrazione del fenomeno dello spopolamento che si potrebbe indebolire grazie a nuove possibilità di lavoro per gli allevatori, ma non solo. Proviamo ad immaginare l’allevamento estensivo dei nostri maiali, le cui carni potrebbero essere trasformate in loco in prodotti gastronomici d’eccellenza, tutelati da marchi di origine protetta o di indicazione geografica garantita consumati nel rispetto della filiera corta ed esportati in tutto il mondo al pari di tutti gli altri.

I risultati ottenuti e l’impegno profuso dovranno essere ripagati dall’obiettivo comune: l’allentamento delle restrizioni europee che di fatto impediscono l’apertura ai mercati nazionali e internazionali per i nostri allevatori, trasformatori e commercianti. Le chiedo quindi, Presidente, un impegno comune su questo fronte. Il MoVimento 5 Stelle, a qualunque livello istituzionale, sarà al suo fianco in questa vertenza.